Bond corporate rendono più dei Btp. Occhio a Intesa SanPaolo ma non solo
BTP o corporate bond? Occhio al caso Intesa SanPaolo
I gruppi finanziari europei emettono bond da 3 a 10 anni, che garantiscono cedole con due punti percentuali maggiori rispetto a quelle dei Titoli di Stato.
Le emissioni societarie risultano essere particolarmente sicure.
La decisione della Bce e della Fed di aumentare i tassi di interesse hanno indotto molte imprese, che operano principalmente nel settore finanziario, ad emettere bond.
Questi prodotti, in molti casi, hanno condizioni particolarmente vantaggiose.
Un esempio in questo senso è costituito da un bond a tre anni, che è stato emesso da Intesa Sanpaolo: la scadenza è a maggio 2024 e la cedola è al 4%.
Bond, la situazione generale
Nel corso degli ultimi dodici mesi i tassi di interesse sono aumentati di parecchio: se si guarda oltre oceano, sono arrivati al 5,25% per quanto riguarda la Fed. Se invece ci soffermiamo alla Bce ci si attesta su un 3,75%.
Andando a guardare il mercato dei bond, nel corso degli ultimi mesi ne sono arrivati alcuni con delle cedole che superano di due punti percentuali i Titoli di Stato.
Questi particolari prodotti hanno un alto grado di sicurezza, ma soprattutto i loro investment grade – stiamo parlando degli indicatori di affidabilità degli strumenti finanziari – risultano essere particolarmente positivi.
Le varie aziende hanno deciso di sfruttare al massimo la situazione che si è venuta a creare ed hanno agito di conseguenza.
Intervistato dal Corriere della Sera, Paolo Barbieri, responsabile del reddito fisso della società di investimento Valori Asset Management, ha spiegato che quello che stiamo vivendo risulta essere un momento particolarmente favorevole per il lancio di questo tipo di emissioni.
Le imprese, infatti, stanno approfittando di un periodo nel quale i tassi di interesse sono al loro tetto massimo.
Ma soprattutto si vanno ad avvantaggiare del fatto che la curva dei tassi sia invertita: in altre parole, in questo momento, il debito a lungo termine risulta costare meno rispetto a quello a breve.
Andando ad analizzare il tasso swap a trent’anni, la percentuale si è attestata intorno al 2,65%; se si considera, invece, quello a due anni, siano intorno al 3,50%.
I dati che abbiamo appena indicato risultano essere di particolare importanza, perché ci permettono di comprendere il motivo per il quale le imprese stanno affrontando costi minori nel momento in cui si indebitano.
Il trend degli investimenti
A questo punto è importante prendere in considerazione un ulteriore fattore: vengono aggiunti dai 2 ai 3 punti base per quanto riguarda il premio dei tassi base.
Cosa comporta tutto questo? La conseguenza è che le cedole e i prestiti societari vanno oltre il 4%. Il discorso che abbiamo appena fatto vale per le emissioni a breve termine.
Oltre a quello che abbiamo appena fatto relativo a Intesa Sanpaolo, un altro esempio è il titolo a dieci anni di Ferrovie dello Stato, con scadenza maggio 2033 con cedola del 4,50%.
Anche per i bond che non possono garantire un elevato livello di sicurezza possono offrire discrete prospettive positive.
Un esempio è il bond quinquennale di Lottomatica, con scadenza a maggio 2028, con delle cedole che arrivano al 7,13%.
Il rating arriva al livello BB-: è notevole, considerando che la società ha buoni flussi monetari.
Attenzione, però, il limite dei bond societari, almeno per gli investitori privati, risulta essere il taglio minimo che generalmente è molto elevato: difficilmente scende sotto i 100.000 euro.
Gli interessi, inoltre, sono tassati al 26%, contro l’imposta del 12,5% che grava direttamente sui Titoli di Stato.
In caso di turbolenze sui mercati finanziari e di tensioni sui titoli del debito pubblico italiano, generalmente le emissioni societarie risultano più stabili e meno esposte alla volatilità dei mercati.