Bonus mobili, ecco a chi spetta ancora nel 2022
Rinnovare l’arredamento di casa con il bonus mobili per risparmiare sulle bollette? Quest’inverno è l’occasione giusta per pensarci. È necessario, però, riuscire a districarsi tra i tanti aiuti statali e scoprire quando sia effettivamente possibile cambiare il proprio mobilio, ottenendo un incentivo dallo Stato. Il bonus facciate o l’ecobonus, ad esempio, non permettono di accedere direttamente all’agevolazione sui mobili. Se, invece, si procede ad effettuare delle opere di ristrutturazione del patrimonio edilizio, la situazione cambia.
Senza dubbio, tra le molte agevolazioni messe in campo nel corso degli ultimi anni, il bonus mobili è una delle più conosciute. Ed è, senza dubbio, una delle strade preferite dai contribuenti per rinnovare l’arredamento usato. Fino alla fine del 2022 continua a rimanere valido nella forma attuale. Il bonus mobili spetta a quanti abbiano usufruito della detrazione pari al 50% per particolari interventi di recupero edilizio.
Bonus mobili: le combinazioni impossibili
Il contribuente che ha effettuato un intervento di manutenzione straordinaria sulle facciate, utilizzando il bonus facciate al 90%, non può richiedere anche il bonus mobili. Questo divieto è stato ribadito direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che ha risposto negativamente ad un contribuente, il quale aveva posto un quesito proprio su questo argomento. Il motivo del rifiuto è molto semplice: l’intervento sulla facciata non è determinante dal punto di vista termico. Poco importa che l’intero fabbricato appartenesse ad un’unica persona e che per effettuare i lavori fosse stata depositata una regolare Cia.
Il bonus mobili deve essere legato a dei lavori di manutenzione straordinaria, di restauro o di risanamento conservativo. Può essere richiesto anche quando vengono effettuati dei lavori di manutenzione straordinaria. È possibile richiedere questo sussidio anche quando vengono realizzati degli interventi il cui fine ultimo sia quello di ridurre il rischio sismico e se il richiedente ha usufruito del sismabonus. Questo, sostanzialmente, significa che il bonus mobili è legato a casi particolari e non può essere associato al rifacimento delle facciate.
Non sarà possibile richiedere il bonus mobili nemmeno quando si richiedono altre agevolazioni come la ristrutturazione al 50% su:
- misure antifurto;
- cablatura degli edifici;
- contenimento dell’inquinamento acustico;
- lavori di risparmio energetico;
- bonifica dall’amianto;
- opere volte a evitare gli infortuni domestici.
Non è possibile richiedere il bonus mobili nemmeno quando vengono utilizzati l’ecobonus 50% e 65% e il superbonus 110% per lavori di risparmio energetico.
Quando è possibile richiedere il bonus mobili
Adesso passiamo ad analizzare le agevolazioni che danno diritto di richiedere anche il bonus mobili. Per poter accedere a questa agevolazione è necessario realizzare degli interventi di recupero del patrimonio edilizio su singole unità immobiliari residenziali o sulle parti comuni degli edifici.
I lavori devono necessariamente essere iniziati dopo il 1° gennaio dell’anno precedente rispetto a quello in cui vengono acquistati i mobili e gli elettrodomestici. Quando ci si riferisce ai lavori di ristrutturazione, si intende esplicitamente la manutenzione straordinaria, il restauro ed il risanamento conservativo dei singoli appartamenti e delle parti comuni degli edifici residenziali.
Come funziona il bonus mobili
Il bonus mobili spetta unicamente al contribuente, che ha usufruito della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. L’agevolazione consiste in una detrazione Irpef pari al 50%, per un importo massimo di 10.000 euro. È possibile richiedere questo contributo nel momento in cui si acquistano mobili e grandi elettrodomestici, che siano destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Sostanzialmente significa che, se il contribuente spende 20.000 euro, potrà recuperare solo e soltanto 10.000 euro, ossia il 50% della spesa. Il tetto massimo erogabile è 10.000 euro, anche se la spesa complessiva dovesse essere superiore a 20.000 euro. L’importo potrà essere recuperato dai contribuenti in dieci anni, in quote di pari importo.
Il bonus mobili spetta non soltanto ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese come i proprietari o nudi proprietari e i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).