Finanza Bonus Natale ora anche per i genitori single, estesa la platea a 4,5 milioni di persone

Bonus Natale ora anche per i genitori single, estesa la platea a 4,5 milioni di persone

15 Novembre 2024 16:14

È ormai agli sgoccioli il periodo utile per richiedere il cosiddetto bonus Natale, un contributo di 100 euro che verrà erogato insieme alla tredicesima per chi soddisfa i requisiti previsti. Grazie all’ultimo intervento del governo Meloni, la platea dei beneficiari è stata ampliata: non è più riservato solo ai dipendenti con coniuge e figli a carico o alle famiglie monogenitoriali, ma ora spetta a tutti i lavoratori dipendenti con almeno un figlio a carico. Restano invece esclusi i pensionati.

Ora sono 4,5 milioni i beneficiari

Il Governo ha deciso di estendere il numero di beneficiari del bonus Natale 2024, portandoli a oltre 4,5 milioni grazie a una recente delibera del Consiglio dei ministri. Nello specifico, è stato rimosso il requisito di avere un coniuge a carico, lasciando come unico criterio la presenza di un figlio a carico, permettendo così anche ai genitori single di accedere al contributo. Il bonus, pari a 100 euro, verrà erogato una tantum insieme alla tredicesima per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo inferiore a 28mila euro. La misura non sarà replicata né nei mesi successivi né nel 2025.

Va inoltre precisato che il bonus non viene assegnato automaticamente: i lavoratori devono presentare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro. L’importo massimo di 100 euro si applica solo a chi ha un rapporto di lavoro continuativo di almeno un anno, poiché l’importo è proporzionato ai mesi di attività svolta. Inizialmente, il bonus era previsto per il 6 gennaio, ma è stato anticipato per essere accreditato con la tredicesima.

“Viene ampliata la platea dei contribuenti che percepiranno il bonus di 100 euro a Natale. Passeremo da poco più di un milione di contribuenti a oltre quattro milioni e mezzo. Viene di fatto eliminato il requisito di avere il coniuge a carico e dunque per avere il bonus basterà avere almeno un figlio a carico”, ha spiegato in seguito al Consiglio dei ministri il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo.

“Si tratta di una ulteriore spinta per i consumi natalizi, un aiuto in più ai lavoratori e ai contribuenti in un momento particolare dell’anno, quando le spese familiari tendono ad aumentare. Un’ulteriore azione del governo a sostegno dei lavoratori. Questo intervento si affianca infatti ad altre agevolazioni già messe in atto, come la riduzione dell’Irpef e del cuneo fiscale, per sostenere le famiglie e promuovere una maggiore crescita economica”, ha proseguito Leo.

Le date da segnarsi

Per i dipendenti pubblici, la scadenza è fissata per venerdì 22 novembre alle ore 12. Entro tale data, è necessario completare la procedura online sul portale NoiPa. Per i lavoratori del settore privato, invece, non è prevista una scadenza specifica per legge, ma è opportuno agire con tempestività poiché il bonus sarà erogato insieme alla tredicesima. Le aziende necessitano di tempo per processare le richieste e verificarne la validità, quindi è consigliabile non attendere l’ultimo momento.

Chi intende richiedere il bonus al proprio datore di lavoro dovrà compilare un’autocertificazione, dichiarando di soddisfare i requisiti previsti: reddito annuo 2024 entro i 28mila euro, capienza fiscale e almeno un figlio a carico. Inoltre, sarà necessario indicare il codice fiscale dei figli beneficiari.

I codici tributo per i datori di lavoro

Oltre alla notizia dell’apertura al bonus natale, l’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo necessari per la compensazione nei modelli F24 e F24 “Enti pubblici” (F24 EP):

  • Modello F24: il codice “1703” è denominato “Credito maturato dai sostituti d’imposta per l’erogazione del bonus ai lavoratori dipendenti – articolo 2-bis del decreto legge 9 agosto 2024, n. 113”. In fase di compilazione, questo codice va inserito nella sezione “Erario” sotto la colonna “importi a credito compensati” o, nel caso di riversamento del credito, sotto “importi a debito versati”. Nel campo “anno di riferimento” deve essere indicato l’anno in cui è stato erogato il bonus, utilizzando il formato “AAAA”.
  • Modello F24 EP: il codice “174E” è dedicato agli enti pubblici e viene utilizzato nella sezione “Erario” (valore F). Anche in questo caso, il codice va riportato nel campo “importi a credito compensati” o “importi a debito versati” a seconda della necessità. Il campo “riferimento B” deve indicare l’anno di erogazione del bonus nel formato “AAAA”.

Ma il Codacons tuona: “Bonus che basterà ad acquistare solo qualche panettone”

“Sul bonus Natale prosegue la presa in giro del governo che, ampliando la platea dei beneficiari, crede di poter sanare un bonus nato male e pressoché inutile”, tira dritto  il Codacons, commentando l’annuncio del viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che ha aumentato l’incentivo a 4,5 milioni di lavoratori.

“Il Bonus Natale è a tutti gli effetti un’elemosina, peraltro pesantemente discriminatoria – attacca l’associazione – Con 100 euro in più in busta solo per alcuni fortunati, non ci sarà alcun effetto positivo sul fronte dei consumi, che versano in una situazione di forte stallo, in quanto la mancetta del governo basterà al massimo per acquistare qualche panettone in più durante le feste natalizie, senza migliorare la situazione economica dei lavoratori. Ma oltre a questo il Bonus Natale è gravemente discriminatorio, visto che sarà riconosciuto solo a chi ha figli a carico, escludendo milioni di lavoratori dalla misura”.