Bonus parlamentari: lievita del +120% la maxi-dote per comprarsi smartphone e pc
Arriva un bonus da 5.500 euro riservato ai deputati, che servirà per acquistare smartphone, tablet, schermi a 34 pollici, computer ed altri dispositivi bluetooth. Da un lato il Governo pensa a sforbiciare il reddito di cittadinanza, taglia lo sconto sul caro benzina e destina poche briciole alla sanità – basti pensare che qualcosa come due miliardi di euro sono stati rosicchiati dall’inflazione -; dall’altra stanzia un bonus del valore di 5.500 euro riservato ai deputati. Un bel biglietto da visita per una legislatura nata in un periodo di austerity.
La misura, sostanzialmente, risulta operativa. Il 24 novembre 2022 la determina è stata firmata in Montecitorio, dai questori della Camera. Questo regalo arriva un mese prima di Natale, giusto il tempo per andare a fare gli acquisti. In calce alla determina ci sono le firme di tre deputati:
- Paolo Trancassini, Fratelli d’Italia;
- Alessandro Manuel Benvenuto, Lega;
- Filippo Scerra, M5S.
Bonus 5.500: lo permette la disciplina sulle dotazioni d’ufficio
Questo particolare gettone, che è a tutti gli effetti un bonus da 5.500 euro, è stato varato grazie alla cosiddetta disciplina delle dotazioni d’ufficio, che è a disposizione degli eletti. I tre questori, che hanno firmato e licenziato il provvedimento, ritengono che questo bonus serva ad andare incontro alle esigenze individuali e all’aggiornamento tecnologico dei 400 onorevoli. Quello che balza all’occhio, comunque, è l’importo del contributo, soprattutto rispetto alla precedente legislatura. Nel 2018, quando alla Camera era presidente Roberto Fico, venne stanziato un importo che era meno della metà rispetto a quello attuale: 2.500 euro a testa.
Questa volta, invece, il bonus è stato pesantemente gonfiato, con un aumento del 120%, in una legislatura che è segnata dall’austerity. Ma soprattutto in un periodo nel quale i soldi in cassa sono pochi e devono essere spesi bene fino all’ultimo centesimo.
I beni rimborsabili con il provvedimento
Il provvedimento contiene l’elenco dei beni rimborsabili attraverso il bonus. Ricordiamo che, per coprire questa spesa, vengono utilizzati i soldi dei contribuenti. La lista è lunga quanto quella della spesa di una famiglia numerosa. Tra i prodotti acquistabili ci sono:
- portatili;
- smartphone;
- tablet completi di accessori;
- cuffie come le costose Airpods della Apple;
- monitor fino a 34 pollici (la scorsa legislatura erano 32.
Prima che venisse approvato questo provvedimento, alcuni parlamentari avevano storto il naso, per un contributo ritenuto troppo esiguo. Visto che i 2.500 euro erogati nella scorsa legislatura erano ritenuti non sufficienti, i questori di Montecitorio hanno pensato a raddoppiare la cifra messa a disposizione.
Sono state modificate, inoltre, le regole per gli acquisti della cancelleria: penne, buste e block notes non concorrono alla determinazione del bonus da 5.500 euro.
Nessun problema ad incassare il gettone da parte dei diretti interessati: i controlli vengono effettuati internamente. Questo significa che alcuni deputati certificano gli scontrini che vengono presentati dai loro colleghi: dopo scatta il rimborso. Nel 2018 i grillini avevano inserito alcune penali, per limitare l’erogazione dei fondi: erano previste alcune trattenute, nel caso in cui qualche parlamentare non partecipasse ad almeno il 50% delle sedute in Aula o non presentasse almeno l’80% delle proposte di legge. Di queste regole, nel provvedimento del 24 novembre non c’è traccia.