Bonus Pos, come funziona il credito d’imposta per i commercianti
Il bonus Pos cambia veste e si presta ad andare incontro, nuovamente, alle esigenze dei commercianti alle prese con i pagamenti elettronici.
Ricordiamo, infatti, che l’utilizzo della carta di credito o del bancomat in un qualsiasi esercizio commerciale, per un cliente, non prevede dei costi. Lo stesso discorso non vale per il professionista, che è dall’altra parte del bancone.
Ogni transazione effettuata attraverso un Pos prevede il pagamento di una commissione, che porta ad assottigliare il guadagno.
Queste commissioni pesano maggiormente su quei commercianti che lavorano con margini di pochi centesimi, come possono essere, ad esempio, i bar.
Grazie al bonus Pos, i diretti interessati riescono ad ottenere uno sgravio pari al 30% delle commissioni, che hanno dovuto pagare.
Come funziona il bonus Pos
Sostanzialmente il bonus Pos è un contributo pari al 30% delle commissioni, che i commercianti devono pagare mensilmente.
Viene erogato sotto forma di credito d’imposta e può essere utilizzato dai professionisti e dai commercianti in compensazione con gli eventuali debiti fiscali, che devono essere versati a partire dal mese seguente rispetto a quello nel quale è stata sostenuta la spesa.
Proviamo a fare un esempio pratico.
Il credito d’imposta pari al 30% dei costi sostenuti nel corso del mese di febbraio, può essere utilizzato a partire dal mese di marzo.
Il bonus Pos non è cumulabile con il reddito e non dovrà essere computato nella base imponibile dell’Irap, ossia l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive.
Ogni mese l’istituto, che fornisce il Pos, deve inviare un documento ai propri clienti, dove indicherà l’importo totale delle commissioni pagate: su questo importo dovrà essere calcolato il 30% che andrà a costituire il credito d’imposta.
Questa documentazione, corredata da tutta la documentazione necessaria, deve essere inviata dagli istituti in copia anche all’Agenzia delle Entrate.
I professionisti ed i commercianti hanno tempo fino al ventesimo giorno del mese successivo, rispetto al quale sono state effettuate le operazioni, a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’ammontare del bonus Pos. Questa comunicazione deve essere effettuata telematicamente, direttamente dai commercianti o dai professionisti o tramite i commercialisti.
La richiesta per il bonus Pos deve, necessariamente, essere corredata dal numero delle operazioni effettuate nel corso del mese di riferimento, l’importo delle commissioni e l’ammontare di eventuali costi fissi.
Chi può accedere alla misura
Possono accedere al bonus Pos i commercianti, i professionisti e gli artigiani, che siano titolari di una partita Iva.
Condizione necessaria ed imprescindibile per poter ottenere il credito d’imposta è non aver superato i 400.000 euro di ricavi nel corso del 2022.
Il bonus Pos può essere utilizzato indipendentemente dal regime fiscale scelto dal contribuente.
Il Governo, inoltre, avrebbe intenzione di aprire un tavolo tra tutte le parti coinvolte, per valutare l’ipotesi di un azzeramento o di una mitigazione delle commissioni sulle transazioni.
Tra le proposte, che verrebbero messe su tavolo, ci sarebbe anche quella di azzerarle per i pagamenti sotto i 10 euro e di ridurle per quelli fino a 30 euro per un periodo di sperimentazione di un anno.