Btp Italia, tutti i numeri dell’emissione
Si è conclusa, nell’arco della giornata di ieri, l’emissione del Btp Italia marzo 2028:
complessivamente sono stati acquistati Titoli per circa 10 miliardi di euro da parte dei piccoli risparmiatori, i cosiddetti retail, e da parte degli investitori istituzionali.
Il Btp Italia ha una scadenza a cinque anni: la data di godimento e dal 14 marzo 2023, mentre quella di scadenza è al 14 marzo 2028.
Il tasso cedolare regolare definitivo è pari al 2,00% e verrà pagato attraverso due cedole semestrali.
Btp Italia: come è andata la collocazione
Nel corso della Prima Fase del collocamento, che si è tenuta dal 6 all’8 marzo, sono stati conclusi qualcosa come 327.323 contratti, per un valore complessivo pari a 8.563,209 milioni di euro.
Stiamo parlando di numeri senza dubbio positivi, dato che il numero dei contratti sottoscritti nel corso della Prima Fase è stato il secondo più elevato nelle emissioni dei BTP Italia.
I risparmiatori retail, quindi, hanno partecipato attivamente.
La maggior parte dei contratti, che sono stati sottoscritti nel corso della Prima Fase, è stata di importo inferiore ai 20.000 euro, mentre se si prendono in considerazione i contratti fino a 50.000 euro, si arriva a coprire fino al 93% del totale di questa fase.
Mediamente il taglio dei contratti è stato pari a 26.161 euro, che risulta essere uno dei più bassi mai registrati nelle emissioni di Btp Italia.
Per quanto riguarda la ripartizione geografica, la quasi totalità degli ordini ricevuti durante la Prima Fase risulta provenire da investitori domestici.
Per quanto riguarda, invece, la seconda fase del collocamento, ossia quella riservata agli investitori istituzionali, che si è svolta nell’arco di due ore nella giornata del 9 marzo 2023, c’è stato un controvalore complessivo domandato ed interamente accolto, pari a 1.353,653 milioni di euro.
Quanto renderà il nuovo Titolo di Stato
Una delle domande ricorrenti, che si sono posti gli investitori, è il possibile rendimento che può garantire il Btp Italia marzo 2028 nell’arco dei prossimi cinque anni, che potrebbe arrivare al 20%.
Una delle caratteristiche di questo Titolo di Stato è quello di essere indicizzato all’inflazione: ogni sei mesi, la cedola viene maggiorata, andando a recuperare la perdita del potere d’acquisto, calcolato nel periodo di riferimento.
In altre parole andrà a coprire direttamente il rendimento all’inflazione.
Con il Btp Italia marzo 2028 viene preso, come riferimento per l’inflazione, l’indice Foi, che considera i prezzi al consumo per operai ed impiegati al netto dei tabacchi.
Ogni sei mesi verrà calcolata la variazione dell’indice dei prezzi nello stesso arco di tempo.
Nel caso in cui sia cresciuta, questo aumento viene sommato alla cedola in pagamento e al capitale nominale che il risparmiatore ha investito.
La prima cedola verrà staccata nel corso del mese di settembre 2023.
Nel caso in cui l’indice dei prezzi dovesse registrare un incremento del 10%, al risparmiatore verrà garantita una cedola più alta nella stessa misura ed un importo pari al 10% del capitale nominale, che è stato regolarmente sottoscritto.
L’indice dei prezzi al consumo per le famiglie, al netto dei tabacchi per il 2023, in linea teorica potrebbe stabilirsi a circa il 5%.
Il rendimento, su base annua, potrebbe quindi essere compreso tra il 7 e l’8%.
Per riuscire ad ottenere un maggiore rendimento, è necessario continuare a tenere il Btp Italia fino alla sua scadenza, in modo da riuscire a ricevere il premio di fedeltà dello 0,8% del capitale investito.