BTP Vs conto deposito: ecco come fare una scelta consapevole
BTP VS conto deposito: come e cosa scegliere?
BTP o conto deposito: cosa scegliere?
Sono diversi gli strumenti finanziari a disposizione degli investitori che permettono di difendere i risparmi dall’inflazione.
Il punto è che, in periodi complicati come quello che stiamo attraversando, caratterizzato da una bassa conoscenza delle opzioni messe a disposizione dal mercato e da una grande incertezza economica, le famiglie sono sempre più spinte a parcheggiare i propri soldi sul conto corrente.
Una soluzione veloce e ritenuta indolore, che, però, può risultare essere dannosa in un momento in cui l’inflazione è galoppante. Anche perché può portare ad una perdita netta del proprio denaro.
Al giorno d’oggi sono due gli strumenti che le famiglie hanno per proteggere i propri risparmi: i BTP ed il conto deposito.
Su quale prodotto d’investimento è meglio puntare, per difendere il potere d’acquisto dei propri risparmi? Cerchiamo di capirlo.
BTP e conto deposito: ecco cosa sono
Acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali, i BTP sono dei Titoli di Stato.
Hanno uno scopo ben preciso: l’amministrazione statale di un paese li utilizza per raccogliere del denaro e finanziare gli investimenti strategici per il paese o per coprire l’indebitamento.
Nel momento in cui si acquista un BTP, in estrema sintesi, si provvede a prestare del denaro allo Stato, che promette di restituire il capitale più gli interessi entro una determinata scadenza.
I risparmiatori possono acquistare il BTP direttamente in banca o presso un ufficio postale, purché detengano un conto titoli.
È possibile sottoscrivere questo prodotto anche online, utilizzando il proprio home banking, purché sia abilitato alla funzione di trading online.
Non è necessario, quindi, recarsi fisicamente in un ufficio postale o presso una filiale.
Il conto deposito, invece, è un vero e proprio strumento finanziario, che, almeno nella maggior parte dei casi, viene offerto direttamente da una banca.
Il suo scopo è quello di far fruttare i rendimenti sul denaro che vi è contenuto.
In un certo senso è un salvadanaio, nel quale si deposita il proprio denaro per un certo periodo di tempo prestabilito.
La banca, in cambio, provvede a pagare alcuni interessi.
Un qualsiasi conto deposito può essere aperto direttamente presso uno sportello bancario o online. Nella maggior parte dei casi i conti deposito non hanno costi di gestione: risultano essere un prodotto semplice e conveniente.
Quali differenze ci sono
Quali sono le differenze che intercorrono da un conto deposito e i BTP?
La prima, senza dubbio, è costituita dalla tassazione sugli interessi.
I rendimenti che derivano da un conto deposito sono tassati al 26%, mentre quelli dei BTP hanno un’aliquota agevolata al 12,5%. In altre parole si paga la metà delle tasse.
Andando a ben guardare, anche se i tassi lordi dei conti di deposito dovessero risultare ben più alti di quelli dei BTP, i rendimenti netti potrebbero risultare essere più bassi.
Riuscire a capire quale sia il rendimento di un conto deposito è semplice, perché corrisponde al suo interesse annuo lordo.
Per i BTP, invece, il meccanismo risulta essere meno immediato, perché il suo rendimento è il risultato della combinazione di due diversi fattori: la cedola, che viene versata ogni sei mesi, e la differenza del prezzo del BTP tra il momento in cui viene acquistato e quello in cui viene rivenduto.
Anche la durata dell’investimento risulta essere diversa.
I BTP sono titoli a medio-lungo termine, che sono emessi con scadenze pari a 3, 5, 7,10, 15, 20, 30 e 50 anni, i conti deposito hanno delle scadenze più brevi: fino a cinque anni.
I BTP, per quanti dovessero decidere di mantenerli fino alla scadenza stabilità, offrono un ulteriore rendimento, chiamato premio fedeltà, che generalmente è pari allo 0,5% del capitale investito (in alcuni casi può essere anche più alto).
Ricordiamo che i BTP hanno la garanzia dello Stato: sono a rischio solo e soltanto nel caso in cui l’Italia dovesse fallire.
La garanzia sui conti deposito non è illimitata, ma arriva solo a 100.000 euro, ed è fornita dal FITD, ossia il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Tuttavia, essendo investimenti a lungo termine, gli interessi possono cambiare negli anni.
È necessario, inoltre, tenere in considerazione il problema della liquidità.
Quando un conto deposito offre un buon interesse, potrebbe non prevedere la possibilità di ritirare in anticipo il proprio denaro. O nel caso in cui lo prevedesse, potrebbe richiedere il pagamento di una penale, che rischia di azzerare il guadagno maturato.
I BTP invece possono essere venduti, ma si rischia di subire una perdita ed ovviamente l’interruzione dei pagamenti della quota di interessi e delle cedole, oltre la perdita del premio fedeltà.
Un’altra differenza è costituita dalla soglia di accesso: nei BTP la soglia dell’investimento è di 1.000 euro e dei suoi multipli.
Per i conti deposito non ci sono dei vincoli legati alla cifra da investire.
Convengono di più i BTP o i conti deposito? Ovviamente non c’è una risposta che possa essere adatta per tutti i risparmiatori: dipende dalla propensione al rischio e per quanto tempo si ha la possibilità di mantenere vincolato il proprio investimento. Qualsiasi decisione che si voglia prendere, comunque vada, deve essere consapevole.