BTp€i: ecco come funziona il nuovo bond
Indicizzato all’inflazione, mentre la scadenza è prevista per il 15 maggio 2039: sono queste le caratteristiche di BTp€i. I nuovi Buoni del Tesoro Poliennali sono indicizzati all’inflazione europea, dalla quale saranno esclusi i prodotti a base di tabacco, e sono a tutti gli effetti degli investimenti sicuri, perché sono garantiti dallo Stato italiano.
Generalmente chi investe in BTp ha la consapevolezza di poter contare su un reddito sicuro e costante nel corso del tempo. Nel momento in cui il titolo arriverà alla sua naturale scadenza, l’investitore avrà la possibilità di incassare il valore nominale.
La caratteristica di BTp€i, come abbiamo anticipato, è di essere indicizzato all’inflazione europea. Questo significa, in estrema sintesi, che i suoi valori terranno conto degli aumenti dei prezzi. Viene, inoltre, garantito un tasso di interesse costante in termini reali, che riesce a mantenere il potere d’acquisto.
BTp€i, il comunicato del MEF
A dare la comunicazione di questa nuova emissione ci ha pensato direttamente il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha affidato il mandato per il collocamento del nuovo benchmark a:
- Barclays Bank Ireland PLC;
- Citibank Europe Plc;
- Deutsche Bank A.G.;
- J.P. Morgan SE;
- Société Générale Inv. Banking.
Il BTp€ esclude i prodotti a base di tabacco, mentre la sua scadenza è stata fissata per il 15 maggio 2039. Per calcolare il coefficiente di indicizzazione viene presa come base l’inflazione, che risulta direttamente dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo dell’area euro. Ricordiamo che questo indice viene elaborato e fornito direttamente da Eurostat ogni mese. Il coefficiente in questione consente di conoscere a una data mensile il valore del capitale nominale.
Come funzionano i bond indicizzati
Come abbiamo visto in precedenza, BTp€i è a tutti gli effetti un bond indicizzato al tasso di inflazione dell’area euro, ad esclusione dei tabacchi. Come potranno ben intuire gli investitori, il suo funzionamento è diverso rispetto a quello del BTp Italia, che, invece, risulta essere indicizzato al tasso d’inflazione italiano e che, per questo, segue l’indice FOI ex tabacchi, i cui dati vengono resi noti direttamente dall’Istat.
Questa, però, non risulta essere l’unica differenza. Per il BTp€i la rivalutazione del capitale avverrà alla scadenza e non ogni sei mesi come accade per il BTp Italia.
Cosa implica tutto questo? Questo tipo di bond hanno una quotazione effettiva nettamente superiore rispetto a quella che viene segnalata sul mercato secondario. Questa, infatti, deve essere moltiplicata per l’inflazione che è stata cumulata dalla data di emissione fino a quella della sua effettiva vendita.
A questo punto quale potrebbe essere la reale quotazione del BTp€i? La quotazione, ovviamente, sarà condizionata dalle aspettative dell’inflazione nell’area euro per il lungo periodo. Andando a guardare un bond indicizzato con una durata molto simile (il BTp€i 15 maggio 2041), questo veniva acquistato il 22 maggio con una quotazione di 104,54, che corrispondeva ad un rendimento reale alla scadenza del 2,20%. Il Btp con cedola fissa, nelle stesse ore, era intorno al 4,60%. L’inflazione media annua attesa dal mercato per l’area euro determina proprio questa differenza del 2,40%.
Lo scenario migliore, che un investitore italiano potrebbe aspettarsi, è che nell’area euro ci sia un’inflazione alta nel corso dei prossimi anni, a fronte di una bassa inflazione in Italia. Nel caso in cui si dovesse realizzare questo scenario potrebbe ricevere delle cedole più alte rispetto a quelle che gli staccherebbero i bond ordinari del Tesoro.