Cala il prezzo della benzina, ma non grazie agli interventi statali
Buone notizie per gli automobilisti che si mettono in viaggio con il ponte dell’Immacolata. Il prezzo della benzina scende: dopo un periodo in cui il costo alla pompa era contraddistinto da dei rincari, adesso è arrivata a costare 1,80 euro al litro. Ad elaborare questa media è Staffetta Quotidiana, che si basa sui prezzi praticati che i vari gestori hanno comunicato ufficialmente all’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Cerchiamo di capire quale sia lo scenario che gli automobilisti si troveranno di fronte nel momento in cui fanno il pieno.
Benzina e gasolio: i prezzi
Buone notizie per gli automobilisti che devono fare il pieno. Come abbiamo visto il prezzo della benzina è arrivato ad attestarsi intorno a 1,80 euro al litro. Anche il gasolio è diminuito. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio.
Acquistare la benzina al self service ha un costo pari 1,798 euro al litro. Alle pompe bianche la verde è scesa di due millesimi (ricordiamo che queste pompe non dipendono da una grande marca della distribuzione), dove si arriva a spendere 1,796 al litro. Soffermandosi, invece, sul gasolio, l’acquisto con la formula del self service porta a spendere 1,773 euro al litro. Il prezzo delle compagnie si attesta a 1,775 euro al litro, quello delle pompe bianche invece è pari a 1,768 euro al litro.
Le previsioni sui prezzi dei carburanti
Staffetta Quotidiana aveva elaborato uno studio per capire come si sarebbero mossi i prezzi dei carburanti. Per portarla a termine si era basata sul trend delle ultime settimane. L’analisi aveva previsto un calo del prezzo medio nazionale della benzina, il cui prezzo, nel momento in cui gli acquisti fossero stati eseguiti nella modalità self service, sarebbe sceso proprio al di sotto di 1,80 euro al litro. A questo punto le previsioni di sono avverate: per fortuna i prezzi dei carburanti stanno raggiungendo i minimi rispetto all’anno completo.
Ma come viene calcolato il prezzo della benzina? Il costo di questo carburante si basa su quello della materia prima, che è sottoposto direttamente alla quotazione Platts che avviene sul mercato internazionale. Questo indicatore risulta essere di particolare importanza, perché serve ad esprimere il valore effettivo dei prodotti raffinati: si basa direttamente sugli scambi fisici effettuati in un determinato giorno e in una determinata area. Oltre a questo indicatore viene aggiunto nel calcolo anche il margine lordo, che è costituito dalla differenza tra il prezzo di vendita al netto delle tasse e quello della materia prima. Il margine lordo serve a remunerare tutti i soggetti che fanno parte della filiera e a coprire tutti gli altri oneri, tra i quali ci sono le tasse. Su questa voce – e solo su questa – l’operatore ha la possibilità di cambiare il prezzo. Ricordiamo, però, che costituisce il 10% del prezzo alla pompa.
Il commento delle associazioni
Secondo le associazioni di categoria è opportuno fare un po’ di chiarezza ed evitare dei pesanti fraintendimenti.
Gli interventi governativi, con le infinite giravolte sui cartelli con i prezzi medi, hanno solo creato ulteriore confusione e sono serviti solo per dare l’idea che l’esecutivo facesse qualcosa contro il caro-carburante – ha commentato Carlo Rienzi, presidente del Codacons -. La verità è che il calo attuale dei prezzi dipende unicamente dalle quotazioni internazionali, che stanno trainando i listini italiani e garantendo una fase di quiete agli italiani. La volatilità del mercato dei carburanti è ancora elevata, e ci si può quindi ancora attendere rialzi improvvisi, specie condizionati dalla situazione geopolitica internazionale.