Caro benzina: la reazione del governo Meloni per frenare l’impennata
Caro benzina: cosa sta succedendo e come il governo Meloni commenta la situazione
Caro benzina, ci risiamo: aumenta il costo dei carburanti nelle strade e nelle autostrade.
I prezzi hanno raggiunto una quota che non si vedeva da quando Mario Draghi era alla guida del Governo.
Per far fronte al caro benzina, l’ex numero uno della Bce ed ex presidente del Consiglio aveva varato un taglio delle accise. Un’iniziativa che l’esecutivo a guida Giorgia Meloni aveva deciso di non prorogare:
i consumatori hanno pagato le conseguenze di questa scelta a gennaio di quest’anno, quando è stato registrato un ulteriore picco dei prezzi. Che sono iniziati a scendere negli ultimi mesi.
Alla vigilia delle vacanze estive, però in alcune tratte autostradali i prezzi hanno cominciato a lievitare nuovamente:
il prezzo della benzina, per il servito, è arrivato a 2,5 euro al litro.
Aumentano il prezzo della benzina
A denunciare gli aumenti di benzina e gasolio è Assoutenti.
Su alcune tratte autostradali gli automobilisti arrivano a pagare 2,5 euro al litro al servito per la benzina e 2,4 euro al litro per il gasolio:
succede, ad esempio, nella A4 Venezia-Trieste.
A raffreddare un po’ gli animi ci ha pensato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha sottolineato che, benché ci sia qualcuno che approfitta della partenza per le vacanze degli italiani per specularci, la situazione non sarebbe assolutamente così critica.
Adolfo Urso, Ministro delle Imprese, intervenuto al Gr1, ha spiegato che i prezzi medi risultano essere sotto controllo.
Per quanto riguarda la trasparenza dei prezzi, Urso ritiene che con responsabilità tutti i gestori applicheranno fin da subito il tabellone con il prezzo medio.
Secondo Urso la trasparenza è la migliore soluzione per riuscire a tenere sotto controllo i prezzi di benzina e gasolio, ed evitare che qualcuno ne possa approfittare.
Quanto devono spendere gli automobilisti per fare il pieno in città?
Le rilevazioni della scorsa settimana mettono in evidenza che i prezzi medi si aggirano intorno a 1,89 euro al litro per la benzina e 1,74 euro al litro per il diesel.
Questi valori risultano essere molto distanti rispetto a quelli registrati sulla rete autostradale.
A confermarlo sono anche le parole di Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, che ha spiegato che
I prezzi a 2,5 euro al litro sono casi limite ma non è certo questo il problema. La questione principale è la forte salita dei listini in occasione delle partenze estive degli italiani.
Perché il prezzo dei carburanti cresce
A fare chiarezza sul motivo per il quale il prezzo dei carburanti aumenta ci ha pensato direttamente il Mimit. Il motivo non avrebbe nulla a che fare con il nostro Paese.
L’attuale crescita del prezzo medio, di circa 0,03 euro al litro nella scorsa settimana è determinata da quanto si sta osservando nei mercati internazionali, a causa dell’aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati, ha spiegato il Mimit.
A questi motivi se ne sono affiancati altri:
la riduzione delle scorte negli Stati Uniti ha fatto innalzare il prezzo del petrolio.
Lo stop di alcune raffinerie in Europa e la domanda molto forte hanno contribuito a far schizzare i prezzi verso l’alto.
Le novità previste dal 1° agosto
Una delle novità previste proprio dal 1° agosto è l’esposizione di un cartello nel quale dovranno essere contenuti obbligatoriamente i prezzi medi della regione per i distributori in città e nelle zone extraurbane.
In autostrada, invece, dovrà essere pubblicato il prezzo medio nazionale.
Questo costituisce, a tutti gli effetti, un aiuto molto importante per in consumatori, che potranno scegliere in maniera trasparente dove fare carburante. Ma soprattutto eviterà che i gestori arrivino ad applicare dei prezzi più elevati rispetto al normale.