Carte di credito e bancomat: novità in arrivo
Carte di credito e bancomat: svolta a U per gli esercenti?
Importanti novità in arrivo per i consumatori abituati ad effettuare i pagamenti attraverso i bancomat e le carte di credito.
L’Agenzia delle Dogane ha provveduto a cancellare l’esenzione dall’obbligo dei pagamenti Pos sulle marche da bollo, le sigarette ed altri prodotti venduti direttamente dalle tabaccherie.
A seguito di questo importante cambio di marcia sono almeno 50mila gli esercenti per i quali torna il rischio di sanzioni, nel caso in cui non si dovessero autorizzare le transazioni attraverso il bancomat, la carta di credito o qualsiasi altro strumento digitale.
Torna il bancomat in tabaccheria
L’Agenzia delle Dogane ha effettuato una vera e propria marcia indietro per quanto riguarda i pagamenti effettuati attraverso la carta di credito ed il bancomat.
Attraverso una determinazione del 26 giugno 2023 che è diventata operativa immediatamente, il direttore Roberto Alesse ha provveduto a cancellare la posizione presa il 25 ottobre 2022 e firmata dal predecessore Marcello Minenna.
Grazie a quel provvedimento erano stati esclusi dall’obbligo dei pagamenti elettronici i tabaccai, nel momento in cui effettuavano le vendite di tabacchi – quindi sigari e sigarette, ma non solo -, francobolli e bolli.
In altre parole è stato introdotto l’obbligo del Pos anche per i rivenditori di generi di monopolio e per i titolari di patentino.
La decisione va ad incidere direttamente su qualcosa come 50mila tabaccherie.
La reintroduzione dell’obbligo – anzi, sarebbe più corretto affermare che è venuta meno ogni deroga per questa tipologia di esercenti -fa sì che, almeno potenzialmente, possa essere applicata la doppia sanzione, che è scattata lo scorso giugno 2022 e che il governo a guida Giorgia Meloni non ha modificato, nonostante alcune bozze inserite nell’ultima legge di bilancio.
Nello specifico, la norma prevede che gli esercenti – i quali non accettano i pagamenti con la carta di credito, il bancomat o altri strumenti digitali – siano sanzionati con un’ammenda fissa pari a 30 euro, a cui si aggiunge il 4% del valore della transazione.
Un’ulteriore spinta ai pagamenti digitali
Ma perché l’Agenzia delle Dogane ha sostanzialmente effettuato questa svolta ad U rispetto alla precedente esclusione?
La decisione di Roberto Alesse ha preso spunto da una considerazione particolarmente chiara:
l’impiego di bancomat, carte di credito ed altri strumenti digitali sta crescendo effettivamente.
Ma soprattutto, nel corso degli ultimi mesi, l’offerta degli strumenti di pagamento elettronici si è evoluta.
Gli operatori del settore hanno introdotto innovative politiche commerciali e le iniziative del settore sono in continua evoluzione:
il mercato, infatti, risulta essere particolarmente dinamico, anche dal punto di vista delle tecnologie impiegate e degli attori.
Partendo da queste considerazioni, secondo l’Agenzia delle Dogane è necessario rivalutare la questione in relazione alle condizioni di mercato presenti ora come ora, ma soprattutto alle offerte messe a disposizione dagli intermediari bancari e finanziari e per l’erogazione del servizio.
L’Agenzia delle Dogane, inoltre, ha sottolineato che “risultano sul mercato variegate offerte del servizio Pos, tra le quali tariffe flat, indipendenti dal numero di transazioni effettuate, e tariffe che prevedono il rimborso delle commissioni per i micro-pagamenti inferiori a 10 euro”.
Le soluzioni contrattuali che in questo momento sono presenti sul mercato, permetterebbero, quindi, di superare le criticità che a suo tempo erano rappresentate dagli operatori, facendo venir meno le specificità che fino ad oggi avevano legittimato l’esclusione dal Pos rispetto ad altri operatori o rispetto ad altri prodotti.