Finanza Casa in periferia Vs casa in centro, quanto si risparmia davvero?

Casa in periferia Vs casa in centro, quanto si risparmia davvero?

17 Novembre 2023 12:34

Comprare o affittare casa oggi può essere un problema, tra mutui con tassi alti e caro affitti. Soprattutto se hai come obiettivo la casa in centro, e in città importanti come Milano, dove i prezzi non fanno altro che salire anno dopo anno. Come alternativa c’è la periferia, e in effetti il risparmio sembra assicurato se si compra o si affitta casa fuori dalle mura.

A confermarlo è l’ultima analisi condotta da Immobiliare.it, che ha calcolato addirittura una notevole forbice di “sconto” tra le case in centro e quelle in periferia. Ma non in tutte le città. Solo in alcune il risparmio è davvero decisivo per l’acquisto o l’affitto.

Casa in periferia, quanto si risparmia a Milano e Roma

Dall’indagine condotta da Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo di Immobiliare.it, il miglior risultato è a Milano, per quanto riguarda la forbice di risparmio tra prezzo in città e in periferia. Metropoli sempre più cara, anche grazie ai vari progetti infrastrutturali che la stanno coinvolgendo, come riporta Immobiliare.it acquistare un appartamento a Milano,

“[…] nella cerchia più interna della città costa di media 7.336 euro/mq mentre oltre la linea della circolare 90/91 la cifra si abbassa a 3.833 euro/mq, una differenza pari quindi al –48%.”

Nel caso degli affitti, il contratto di locazione si riduce del 23%, se si va ad abitare fuori centro:

“se per la zona più centrale ci vogliono, di media, poco meno di 25 euro/mq per affittare una soluzione abitativa, fuori ne servono comunque 19,2.”

Situazione analoga è anche per quanto riguarda Roma, che si ritrova con prezzi in centro città attorno ai 5.346 euro al metro quadrato, contro i 2.851 euro per la periferia. Ottimo risparmio anche nel caso degli affitti, con una forbice del 32% tra i 19,7 euro al metro quadro dell’appartamento in centro rispetto ai 13,4 euro di quello fuori città.

A Bologna e Firenze il risparmio non cambia

Ci sono anche casi dove lo “sconto periferia” non cambia troppo tra dentro e fuori mura. Come ad esempio a Bologna e Firenze. Sempre per Immobiliare.it, risulta che nel capoluogo emiliano lo scarto percentuale tra acquistare una casa nel centro città rispetto alla prima periferia non solo si riduce, ma addirittura si avvicina a quello previsto per l’affitto.

Se confrontato con i casi precedenti di Milano e Roma, il risparmio è del 29%: il prezzo in città è di 4.228 euro/mq, mentre in periferia è di 3.020 euro/mq. Un differenziale con la locazione di soli 3 punti: se in città l’affitto è di 21 euro al metro quadro, in periferia è di 15,5 euro. Appunto il 26%.

Oltre a Bologna, come già accennato, Firenze risulta anch’essa priva di una notevole forbice di risparmio tra acquisto e affitto. Se sei interessato a una casa in periferia, dovrai pagare 3.711 euro al metro quadrato. Di contro, una casa nel cuore della città vale 4.931 euro al metro quadro. Lo “sconto” sarebbe quindi del 25% in meno, anche qui di pochi punti percentuali sopra il dato degli affitti.

“Se si parla di locazione la differenza percentuale tra centro e periferia passa al -23% (21,9 euro/mq vs. 16,8 euro/mq).”

I comuni dove esiste invece lo “sconto città”

Ci sono altresì casi in cui il risparmio è decisamente inferiore tra acquisto e affitto. Come Napoli, dove la forbice è del 21% tra città (3.245 euro al metro quadro) e periferia (2.574 euro al metro quadro). Mentre conviene affittare casa, visto che

“[…] nei quartieri più centrali […] si spendono in media 14,9 euro/mq mentre nella periferia alle porte del centro la cifra si abbassa a 10,7 euro al metro quadro: il 28% in meno.”.

Poi c’è il caso di Bari, dove invece si deve parlare di uno “sconto città“. Comprare casa nei quartieri fuori dalla prima cerchia cittadina costa l’8% in più rispetto al centro storico: se in città paghi 1.945 euro al metro quadro, in periferia devi spendere 2.107 euro ogni metro quadro.

Diverso è il caso degli affitti, dove la casa in periferia conviene, anche se il risparmio è dell’11% rispetto al centro (12,1 euro/mq in città, 10,8 euro/mq in periferia).

Perché il risparmio è quasi sempre in periferia?

Il successo della periferia sembra sia determinato da due dinamiche che da tempo si sono ravvisate tra i giovani lavoratori: centri troppo cari, e praticità. Lo stesso Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.itha notato come nei quartieri centrali delle grandi città i prezzi raggiungono vette molto alte. Troppo alte per i giovani lavoratori, soprattutto se sono poco retribuiti. Perciò la preferenza di acquisto è verso “la più sostenibile periferia”.

A confermarlo sono anche i dati dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa. Nel report di luglio 2023, si è notato come nell’ultima decade “[…] i prezzi delle case nei centri delle metropoli sono rimasti sostanzialmente stabili (+1%), mentre nelle zone semicentrali e periferiche hanno registrato un ribasso rispettivamente del 13% e del 17,2%.“. Ma a parte Milano, dove le periferie di Milano hanno comunque registrato un incremento dei valori del 30,9%, in zone come Genova, Torino e Roma, i prezzi della periferia sono calati rispettivamente del 54,2%, 32,8% e 29,1%.

A sua volta, come commenta Antonio Intini, Chief Business Officer di Immobiliare.it, la scelta dell’abitazione dove andare in affitto non è determinata tanto dal prestigio dell’edificio o dall’appetibilità della zona.

Nella maggioranza dei casi, infatti, la cifra richiesta dal locatore viene determinata maggiormente delle caratteristiche intrinseche dell’abitazione, come dimensioni, numero di locali, piano […] Questo spiega perché sia molto più conveniente, a parità di altre caratteristiche, mettere a rendita un immobile situato in periferia rispetto a uno nel centro città”.

Nonostante ciò, anche con questo “sconto periferia”, ci sono città dove non cambia molto tra acquisto e affitto, e così anche il percorso d’acquisto, sempre difficile per i giovani lavoratori di oggi. Come evidenzia Carlo Giordano:

“È ora importante, se non necessario, attivare sostegni all’acquisto per la fascia giovane della popolazione, in modo da aiutare la costruzione del legame tra la città e i suoi nuovi residenti”.