Case green: ecco quanto ci costerà la decisione dell’Ue
Continuano ad essere alti i dubbi e le perplessità che ruotano attorno alle cosiddette case green. Una direttiva dell’Unione europea impone, entro il 1° gennaio 2033, radicali ed importanti oneri di ristrutturazione per gli immobili, che dovranno essere adeguati alle più recenti regole di risparmio energetico. Ma quanto costeranno, ai diretti interessati, questi imponenti oneri di ristrutturazione?
In questa sede non vogliamo contestare la tutela e la difesa dell’ambiente. La domanda che ci si pone è quali costi debbano affrontare i diretti interessati, per riuscire a trasformare un vecchio immobile in una delle tante moderne case green. Le persone che abitano in un condominio dovranno preventivare, come minimo, una spesa di qualche migliaio di euro. Ancora peggio andrà per chi abita in ville o case singole: per loro la direttiva dell’Unione europea potrebbe comportare un salasso superiore a 10-15 mila euro.
Case green: i costi da sopportare
Per trasformare un vecchio immobile in una casa green, i proprietari dovranno iniziare con il sostituire o migliorare gli infissi e le caldaie. Nel caso in cui si volessero cambiare gli infissi, sarà necessario abbinarli anche alla coibentazione dell’immobile. Ricordiamo che per effettuare questo tipo di opere, nel 2023 i diretti interessati possono continuare ad utilizzare il Superbonus, che, però, varrà solo al 90%. Nel corso dei prossimi anni le agevolazioni diminuiranno: una situazione che, sicuramente, non andrà ad aiutare quanti hanno intenzione di effettuare questi tipi di opere.
Ad effettuare una prima stima di spesa delle opere necessarie per rendere una casa green ci ha pensato l’Enea. In un condominio, composto da una ventina di appartamenti, sarà possibile far progredire di tre classi energetiche l’edificio, spendendo 30.000 euro per ogni abitazione riqualificandola completamente. Solo e soltanto il costo degli infissi si attesterebbe intorno ai 10-15 mila euro. Stiamo parlando di una vera e propria batosta, della quale sicuramente nessun proprietario immobiliare sentiva il bisogno di affrontare. Il 25 gennaio verrà messo tutto nero su bianco: se verrà approvata potremo dire grazie all’Unione europea.
Secondo alcuni calcoli effettuati dal quotidiano La Repubblica, il lavoro più importante da affrontare per rendere le case green è la coibentazione dell’appartamento, che comporta il 60% della spesa totale. Un importante salasso è costituito direttamente dalle vecchie caldaie, che dovranno essere necessariamente green e supportate da un impianto fotovoltaico, che possa alimentare l’edificio 24 ore su 24. Stiamo parlando di una riqualificazione che non è sicuramente una passeggiata: costituirà una spesa dell’importo di qualche migliaio di euro per famiglie messe allo stremo dal caro prezzi e dall’inflazione.
Le novità delle assemblee
La legge ha anche già provveduto a risolvere eventuali problemi, che dovessero sorgere nelle assemblee condominiali. Per gli eventuali interventi di riqualificazione sarà sufficiente il via libera della maggioranza ridotta e non assoluta. Sarà sufficiente ottenere il sì di almeno un terzo dei partecipanti.
Nel momento in cui si effettueranno i lavori, sarà necessario contattare le imprese che abbiano la Certificazione Soa, ossia un attestato obbligatorio che garantisce “la capacità economica e tecnica di un’impresa di qualificarsi per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori di importo maggiore a 150mila euro e conferma inoltre che il soggetto certificato sia in possesso di tutti i requisiti necessari alla contrattazione pubblica“, si legge sull’apposito decreto.