Certificazione unica: assegno unico e regole per i forfettari, cosa cambia nel 2024
La bozza della Certificazione Unica 2024, insieme alle relative istruzioni per la prossima campagna dichiarativa, è ora disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Nota anche come CU, è uno documento cruciale per ufficializzare i redditi acquisiti da lavoratori dipendenti e autonomi, nonché per i redditi diversi relativi a un determinato periodo fiscale. L’introduzione della Certificazione Unica è stata regolamentata dal Decreto Legislativo n. 175/2014, che ha definitivamente sostituito il vecchio CUD e le varie certificazioni associate al lavoro autonomo, alle provvigioni e ai redditi diversi, semplificando così il processo di attestazione.
Certificazione Unica, le voci da compilare
Entro il 16 marzo, è necessario consegnare la Certificazione Unica 2024 non solo ai soggetti che hanno percepito redditi nel corso del 2023 ma anche trasmetterla all’Agenzia delle Entrate. Si tratta di una scadenza unica che comporta un doppio adempimento.
Nel modello della certificazione unica devono essere inserite alcune voci essenziali, come:
- Redditi da lavoro dipendente e assimilati, soggetti a tassazione ordinaria, separata, ritenuta alla fonte o imposta sostitutiva.
- Redditi da lavoro autonomo e redditi diversi, secondo le definizioni degli articoli 53 e 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).
- Somma totale delle provvigioni derivanti da rapporti di commissione, agenzia, procacciamento di affari e mediazione.
- Compensi e somme erogati in seguito a pignoramenti presso terzi e procedure di esproprio.
- Corrispettivi per contratti di appalto.
- Indennità erogate in caso di cessazione di rapporti di agenzia, funzioni notarili e attività sportive.
- Ritenute d’acconto.
- Detrazioni effettuate.
Come cambia con l’assegno unico
La modifica più rilevante riguarda la sezione dedicata all’assegno unico. La Risoluzione n. 55 del 3 ottobre 2023, emanata dall’Agenzia delle Entrate, fornisce le informazioni necessarie per compilare accuratamente questa sezione nel 2024.
Tale risoluzione chiarisce che affinché il sostituto di imposta possa riconoscere, nel rispetto delle condizioni previste, le deduzioni e detrazioni degli oneri sostenuti dal lavoratore per i familiari a carico, è necessario compilare la sezione della Certificazione Unica dedicata ai “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico”. Questo vale anche nel caso in cui non si sia proceduto al riconoscimento della detrazione per carichi di famiglia di cui all’articolo 12 del TUIR o di oneri e spese sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico secondo lo stesso articolo 12 del TUIR.
Inoltre, le informazioni relative ai familiari a carico per i quali spettano le detrazioni sono fondamentali per la determinazione delle addizionali regionali all’Irpef, specialmente per le Regioni che prevedono agevolazioni specifiche legate al carico fiscale.
L’Agenzia sottolinea che il prospetto dei familiari a carico nella Certificazione Unica 2024 deve includere i dati relativi anche ai figli per i quali si percepisce l’assegno unico. Questa pratica ha uno scopo ben preciso: identificare gli oneri sostenuti per i figli a carico, con un’età inferiore a 21 anni, al fine di predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata.
Cosa devono fare i forfettari
L’articolo 3 del decreto Semplificazioni fiscali prevede l’eliminazione dell’obbligo della Certificazione Unica (CU) per i soggetti che hanno aderito al regime forfettario o a un altro regime fiscale di vantaggio.
Tuttavia, questa dispensa dall’obbligo inizia a partire dall’anno di imposta 2024. Ciò implica che per l’anno di imposta 2023, la CU deve ancora essere predisposta.
Di conseguenza, coloro che hanno aderito al regime forfettario o a un altro regime di vantaggio devono inviare la CU relativa alle spettanze erogate nel 2023 entro il 16 marzo 2024. L’articolo 3 del decreto Semplificazioni fiscali si applica sia all’invio della CU all’Agenzia delle Entrate che all’invio ai percipienti.
Le novità per i lavoratori sportivi
Nel 2023 è stata introdotta la Riforma dello Sport, la quale ha impatti diretti anche sul modello di Certificazione Unica (CU) da consegnare ai lavoratori sportivi. Le nuove norme sono entrate in vigore il 1° luglio 2023, generando un doppio regime.
I compensi percepiti dai lavoratori dello sport fino al 30 giugno 2023 sono classificati come “redditi diversi”, mentre quelli ottenuti dal 1° luglio al 31 dicembre sono considerati “redditi da lavoro dipendente e assimilati”.
Di conseguenza, per i redditi percepiti a partire dal 1° luglio, devono essere applicate le deduzioni e detrazioni previste per questa tipologia di compensi, in maniera proporzionale. Per i redditi diversi conseguiti dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023, non è invece prevista alcuna detrazione.