Class action: come funziona in Italia e quando presentarla
Come funziona la class action? Ma soprattutto quando può essere utilizzata direttamente dai consumatori per tutelarsi?
Periodicamente, in Italia, si sente parlare di class action: il termine è entrato nell’uso comune e periodicamente se ne parla con una certa frequenza.
Nel corso dell’ultima settimana se ne è discusso più di una volta, anche facendo dei riferimenti espliciti.
Si è parlato di una class action contro Alitalia e contro Italiaonline, per i mal funzionamento dei mail server.
Ma quando, realmente, i consumatori possono tutelare i propri diritti in sede giudiziaria attraverso una class action? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
Come funziona la class action
La caratteristica principale della class action è quella di coinvolgere più consumatori, che devono lamentare un danno comune.
Ogni singola persona ha la possibilità di avviare questo strumento: l’iniziativa può essere avviata da un singolo soggetto, ma anche da un gruppo più ampio. La class action può essere avviata anche da un’associazione.
Per poter avviare il procedimento è necessario l’accertamento delle responsabilità di un danno subito, così come è stato sancito e determinato direttamente dall’articolo 3 del Codice del Consumo.
Questo particolare strumento può essere utilizzato solo e soltanto quando il danno si è già verificato.
Il suo scopo è quello di portare al risarcimento delle persone che ne hanno subito le conseguenze.
L’obiettivo di riunire in un unico procedimento le richieste di gruppo vasto di consumatori, permette di evitare che ci siano delle sentenze eterogenee emesse dai vari tribunali. Ma soprattutto abbrevia la durata dello stesso procedimento.
È possibile promuovere la class action con delle aziende private, ma anche contro la pubblica amministrazione.
L’unica discriminante, che può portare all’apertura o meno del procedimento, è che vi siano dei diritti lesi.
Chi vi può aderire
Possono aderire ad una class action tutti i consumatori: sia chi acquista un prodotto, ma anche quanti abbiano comprato dei servizi.
Può partecipare alla class chi ha un interesse personale a prendervi parte.
Non hanno la possibilità di aderirvi i professionisti e le aziende, che acquistano dei prodotti o dei servizi per le loro attività lavorative.
Quanti aderiscono ad una class action, anche se è già avviata, non hanno la necessità di avere un avvocato, ma devono rinunciare a tutti gli eventuali risarcimenti richiesti con dei procedimenti paralleli.
La richiesta di adesione deve essere depositata entro 120 giorni dall’avvio della pratica presso la cancelleria del tribunale del capoluogo della regione, nella quale ha sede l’impresa contro la quale si sta procedendo.
L’adesione può essere presentata direttamente dal singolo cittadino o può essere effettuata dall’avvocato nominato dal gruppo o dall’associazione che hanno avviato la pratica.
La domanda per la class action deve essere proposta al tribunale ordinario del capoluogo della regione dove ha sede l’impresa o la pubblica amministrazione contro la quale si sta procedendo.
Il tribunale decreterà l’ammissibilità dell’azione e nel caso in cui sia ammissibile, un giudice entrerà nel merito.
La domanda viene respinta nei seguenti casi:
- nel momento in cui è palesemente infondata;
- quando non c’è omogeneità dei diritti tutelabili;
- nel caso in cui il giudice ravvisa un conflitto di interessi;
- quando chi promuove la class action non sembra essere in grado di curare in modo adeguato l’interessi del gruppo che rappresenta.