Come funziona il bonus contributi e chi ha diritto a riceverlo
In cosa consiste il bonus contributi? Ma soprattutto chi lo può richiedere ed ottenere? Sono in pochi a conoscere come funzioni dettagliatamente questa misura e a sapere come accedervi. Molti contribuenti, nelle varie buste paga che hanno ricevuto o che riceveranno nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023, trovano il cosiddetto bonus contributi, il quale comprende anche la tredicesima.
L’importo erogato attraverso questa misura varia a seconda dello stipendio, che il diretto interessato percepisce. Ma cerchiamo di capire come funziona il bonus contributi e a chi è riservato.
Bonus contributi, chi ne ha diritto
Uno dei progetti del nuovo esecutivo è quello di ridurre il cuneo fiscale (ossia la differenza che intercorre tra l’importo lordo e quello netto dello stipendio). Rimanendo proprio all’interno di questa scia, il legislatore ha introdotto il cosiddetto bonus contributi.
Grazie a questa misura, alcuni contribuenti hanno la possibilità di usufruire di uno sgravio fiscale: volendo sintetizzare al massimo, i lavoratori che percepiscono meno a fine mese, potranno versare meno oneri previdenziali. Questo, però, non andrà a influire direttamente sulla quota dei contributi che vengono versati per la pensione. Ma cerchiamo di capire meglio come funziona il bonus contributi.
Nel caso in cui ci sia una busta paga inferiore a 2.692 euro, il lavoratore può usufruire di un vero e proprio sgravio fiscale, che determina un aumento della percentuale netta dello stipendio. Normalmente, la quota tassata direttamente in busta paga è pari al 9,19% per i lavoratori del settore privato, mentre per quelli pubblici la quota tassata è pari all’8,80%. La parte che è in capo direttamente al datore di lavoro è pari al 23,81% per il privato, mentre nel pubblico è pari al 24,20%.
Le operazioni di sgravi fiscali sono iniziate con il governo guidato da Mario Draghi nel 2022 e sono proseguite con il nuovo esecutivo a guida Giorgia Meloni. Stando alle analisi effettuate lo scorso anno, i lavoratori hanno beneficiato di uno sgravio dello 0,80% nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2022 e del 2% nel periodo compreso tra luglio e dicembre, più la tredicesima. Il bonus contributi, o sconto fiscale, rimane identico per tutti i lavoratori che hanno uno stipendio inferiore a 2.692 euro, che corrispondono a 35.000 euro all’anno. Lo sconto aumenta al 3% per quanti sono sotto la soglia dei 1923 euro mensili, che corrispondono a 25.000 euro all’anno.
Lo stipendio diventa più ricco
Grazie ai risparmi fiscali introdotti attraverso la Legge di Bilancio 2023, molti lavoratori dipendenti hanno percepito un aumento della porzione netta percepita del proprio stipendio. Ma cerchiamo di comprendere meglio a quanto ammontano questi benefici.
Per i contribuenti che hanno uno stipendio compreso tra i 1.923 ed i 2.692 euro al mese, è stata fissata una riduzione dei contributi al 2%, che si trasforma in 53,84 euro in più al mese: 699,92 euro all’anno. Quanti, invece, percepiscono uno stipendio inferiore a 1.923 euro al mese, percepiscono un bonus contributi del 3%, che in termini pratici comporta un aumento di 57,69 euro al mese, che corrispondono a 749,97 euro ogni anno.
Ovviamente questi calcoli non rappresentano a pieno la condizione della maggior parte dei lavoratori in Italia: in molte regioni molti dipendenti riescono ad avere una busta paga che, nella media, arriva ad essere intorno a 1.600 euro: ovviamente i calcoli devono essere parametrati con quanto viene regolarmente percepito. Prendendo ad esempio questa cifra, il bonus contributi permette di ricevere 32 euro extra al mese e 416 euro all’anno. Se invece proviamo ad abbassare l’asticella, raggiungendo quota 1000 euro, ecco che il vantaggio su singola busta paga è di 30 euro, a fronte di 390 euro complessivi per il 2023.