Contante o Pos: Bce conferma passione Italia per cash. Ma anche spina pagamenti istantanei
La Bce pubblica un rapporto sull’utilizzo del contante-cash nell’area euro: un rapporto che si conferma quanto mai attuale in Italia, con i vari dibattiti/polemiche che si susseguono sull’utilizzo del Pos e sul tetto al contante, in relazione alla manovra targata governo Meloni.
Come si legge nel sito di Bankitalia, “la Banca centrale europea (BCE) ha pubblicato oggi il secondo studio sulle abitudini di pagamento dei consumatori nell’area dell’euro (Study on the payment attitudes of consumers in the euro area, SPACE II) condotto tra il 2021 e il 2022″.
“Il rapporto – indica la Banca d’Italia– illustra i risultati principali dello studio e li confronta con quelli dell’analogo studio del 2019 e, per quanto possibile, con una precedente indagine condotta nel 2016 sull’utilizzo del contante da parte delle famiglie nell’area dell’euro (The use of cash by households in the euro area, SUCH)”
Sondaggio Bce conferma Italia pro-contante
Nella sezione che riguarda il comportamento dei consumatori nei pagamenti effettuati presso i punti vendita, a seconda dei paese di provenienza, l’Italia risulta tra i paesi in cui la predilezione è per lo strumento di pagamento del contante.
L’Italia non è però la sola. Il rapporto della Bce precisa che “in diversi paesi, una maggioranza evidente di pagamenti presso i punti vendita è stata effettuata, nel 2022, in cash”.
Le quote più alte in termini di numeri di pagamenti effettuati sono state osservate a Malta (77%), in Slovenia (73%), in Austria (70%) e in Italia, (69%).
In termini di valore di pagamenti i primi posti toccano a Malta (65%), Lituania (61%) e Slovenia (59%).
In termini di preferenze, dall’analisi emerge anche che il 60% dei consumatori intervistati considera avere a disposizione l’opzione di pagare in contanti importante o molto importante.
Nonostante l’impatto della pandemia e delle relative misure di lockdown, e nonostante anche le preferenze individuali, è aumentata la percentuale di consumatori dell’area euro che vogliono comunque avere il cash come opzione di pagamento.
Detto questo, oltre alla preferenza per il contante rispetto ad altri paesi, l’Italia si è messa in evidenza anche per quanto concerne la nota dolente delle commissioni da pagare per effettuare un bonifico (pagamenti istantanei).
Italia eccezione con commissioni bonifici più alti
“Ci sono differenze considerevoli tra i paesi – si legge nell’analisi della Banca centrale europea – il 95% degli interpellati a Cipro e l’89% in Spagna hanno dichiarato che o non pagano commissioni o pagano la stessa commissione per i trasferimenti dei crediti, mentre in Germania solo il 46% degli intervistati ha dato la stessa risposta. E’ possibile che ciò sia dovuto al fatto che quasi 1/3 degli interpellati tedeschi non sapeva neanche se avesse pagato una commissione (riportando in questo caso la percentuale più alta in Eurozona di chi non sa se paga o meno una commissione)”.
“Il 38% degli interpellati in Italia e il 23% degli interpellati in Germania hanno detto invece di pagare commissioni più alte per i pagamenti istantanei. L’Italia è stata anche l’unico paese dove i partecipanti al sondaggio che hanno detto di pagare commissioni più alte sono stati più numerosi di quelli che hanno detto di non pagare alcuna commissione”.
Pagamenti in contanti o Pos nei punti vendita
Passiamo ai pagamenti con carta presso i punti vendita, che hanno visto in primo piano, secondo il rapporto della Bce, soprattutto in quattro paesi dell’Eurozona, nel corso del 2022: la Finlandia (70%), l’Olanda (67%), il Lussemburgo (52%) e il Belgio (48%).
In Estonia, la percentuale di pagamenti effettuata con carta è stata quasi identica a quella effettuata con cash (in entrambi i casi pari al 46%).
Dall’analisi della Bce sono emersi i seguenti punti cruciali che riguardano tutta l’Eurozona:
in primis, il cash continua a essere il metodo di pagamento più frequentemente utilizzato nel blocco, presso i punti vendita, ma in misura minore rispetto al passato.
Il contante è stato utilizzato nel 59% delle transazioni, in flessione rispetto al 79% del 2016 e al 72% del 2019.
I pagamenti con carta (carte di credito-debito) sono avvenuti nel 34% delle transazioni, in crescita rispetto al 19% del 2016 e al 25% del 2019.
Altri mezzi di pagamento sono stati utilizzati nel 7% delle transazioni.
In crescita la quota di pagamenti effettuata utilizzando le APP, salita da meno dell’1% nel 2019 al 3% nel 2022.
Boom ancora più significativo per i pagamenti con le carte contactless, aumentati in misura significativa negli ultimi tre anni, dal 41% di tutti i pagamenti effettuati con carta nel 2019 al 62% di quest’anno.
Il contante è stato utilizzato soprattutto per pagamenti di piccolo valore presso i punti vendita, così come era emerso nei sondaggi precedenti.
Per i pagamenti di importo superiore ai 50 euro, le carte sono state lo strumento a cui i consumatori hanno fatto maggiormente ricorso.
Rispetto al periodo precedente l’esplosione della pandemia Covid, la maggioranza dei consumatori (il 54%), ha detto di non aver cambiato le abitudini di utilizzo del cash presso i punti di vendita fisici, dunque presso i negozi; il 31% ha indicato un utilizzo del cash inferiore, mentre il 14% un utilizzo maggiore.
Chi ha detto di aver utilizzato i il contante meno spesso ha motivato la decisione con il fatto che, a suo avviso, i pagamenti elettronici sono diventati più convenienti.
I prelievi di cash, emerge ancora dal rapporto della Bce, sono stati effettuati prevalentemente dagli sportelli automatici ATM, che incidono per il 74% su tutti i prelievi di contanti.
Chi ha attinto alle proprie riserve di cash ha inciso per l’11%, mentre i prelievi di contanti agli sportelli sono stati pari al 6%.
La maggior parte dei consumatori dell’area euro ha detto di essere soddisfatta riguardo all’accesso al cash.
Una vasta maggioranza, pari al 90%, ha parlato di prelievi facili o molto facili effettuati presso un ATM o una banca (rispetto all’89% del 2019), mentre il restante 10% ha parlato di accesso al contante giusto o molto difficile.
Riguardo al fenomeno dei soldi sotto il materasso, il 37% dei consumatori ha tenuto i contanti a casa, in crescita rispetto al 34% del 2019.
Sempre riguardo al cash, i pagamenti in contanti sono stati accettati nel 95% dei siti dell’area euro, livello inferiore rispetto al 98% del 2019.
Come avvengono i pagamenti P2P. Boom APP
Nel caso dei pagamenti tra privati (pagamenti P2P), che rappresentano i pagamenti tra individui in transazioni non legate agli acquisti di beni e di servizi (un esempio sono le donazioni alle associazioni di beneficenza), la quota di cash in termini di numero di pagamenti è stata superiore all’80% in Germania, Cipro, Slovenia, Grecia, Italia e Austria, mentre il contante è stato utilizzato per meno della metà delle transazioni P2P di Estonia, Finlandia e Olanda.
La quota dell’utilizzo delle APP nei pagamenti tra privati P2P ha visto nel 2022 al primo posto l’Olanda (43%).
In Finlandia, Estonia, Lussemburgo e Malta nei pagamenti privati l’utilizzo dei pagamenti mobile (tramite cellulare) è stato di appena il 25%.
In termini di valore (dei pagamenti), i pagamenti effettuati tramite smartphone – i mobile payments – hanno raggiunto il 52% in Olanda e il 34% nel Lussemburgo.
In generale, nel periodo compreso tra il 2019 e il 2022, sempre nei pagamenti tra privati, i pagamenti cashless, in particolare quelli effettuati tramite APP, sono saliti in misura considerevole, più che triplicando in termini di numeri dal 3% al 10%, e balzando dal 4% all’11% in termini di valore.