Accelera il credito al consumo e si attenua la flessione dei mutui
I tassi d’interesse elevati e un clima contraddistinto dall’incertezza continuano a pesare sul mercato del credito, nonostante l’inflazione stia lentamente rientrando e il mercato del lavoro sia in miglioramento. A condizionare la domanda di credito e ad inasprire i criteri di concessione è stata principalmente la battaglia contro il costo della vita intrapresa dalla Bce.
A fare il punto della situazione su come si stia muovendo questo particolare settore ci ha pensato la cinquantaseiesima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, che ha messo in evidenza come il credito al consumo e i mutui immobiliari abbiano delle dinamiche differenti.
Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo come si muove il mercato del credito in Italia.
Il credito al consumo tiene nel 2023
Il 2023 si è chiuso in crescita per i flussi di credito al consumo, che hanno registrato un +4,9%, beneficiando dell’evoluzione dei consumi di beni durevoli, che rientrano tra quelli che vengono maggiormente finanziati. Recuperano, infatti, i beni destinati alla mobilità, grazie anche al superamento dei problemi legati alle catene di approvvigionamento delle catene di fornitura. A trainare la performance nel 2023, infatti, sono stati i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli da operatori captive e multiprodotto.
Cresciuti del 5% i prestiti destinati all’acquisto di altri beni o servizi, come:
- arredo;
- elettronica;
- elettrodomestici;
- beni per l’efficientamento energetico dell’abitazione.
Questo segmento ha beneficiato delle linee di credito definite small ticket che sono state utilizzate sia per acquistare online, che per gli acquisti negli store fisici.
Nel corso dei primi quattro mesi del 2024 la crescita del mercato del credito è accelerata (+10,1%) grazie al recupero dei prestiti personali, che hanno registrato un +11,3% dopo aver chiuso il 2023 a -1,6%. La domanda delle famiglie si è ripresa dopo che molti progetti di spesa erano stati rimandati.
Sempre nel 2024 prosegue la crescita dei finanziamenti finalizzati per auto/moto (+14,%%) e degli altri finanziamenti finalizzati (+1,7%), grazie, principalmente, all’andamento dei beni durevoli.
Carte di credito e cessione del quinto
Le rateizzazioni attraverso carta di credito tornano in territorio positivo, sfiorando un +4,1% dopo la chiusura ad un -3,7% del 2023. In questo caso il buon andamento è stato trainato principalmente dalle operazioni di instalment, una funzione che permette il finanziamento di una o più spese attraverso un importo prestabilito e un piano di rimborso predefinito.
Riduce la flessione il segmento della cessione del quinto dello stipendio/pensione, che nel corso dei primi quattro mesi del 2024 si attesta ad un -1,2%, mentre nel 2023 era su un -5,2%. A spingere, in questo caso, è l’evoluzione positiva delle erogazioni ai pensionati. Nell’analisi, inoltre, si legge che:
A conferma dei comportamenti cauti lato offerta e domanda, nell’ottica di definire piani di rimborso sostenibili si rileva una tendenza verso finanziamenti di importo medio più contenuto, in particolare per quelli a maggior valore: prestiti personali (12.800 euro), cessione del quinto dello stipendio/pensione (17.800 euro) e finalizzati per auto/moto erogati da operatori (13.000 euro).
Si attenua la flessione del mercato dei mutui
Il mercato dei mutui immobiliari alle famiglie è in flessione, anche se la situazione si attenua leggermente. L’erogazione dei finanziamenti ipotecari ha segnato nel 2023 una decisa contrazione dei flussi, arrivando ad attestarsi ad un -34,2%. La situazione migliora nel corso dei primi quattro mesi del 2024, anche se ancora contraddistinta dal segno meno: -7,1%.
Volendo entrare un po’ più nel merito i flussi di mutui per acquistare la prima abitazione, nel corso del 2023, hanno segnato una flessione del 37,8%, che è diventata meno pronunciata nel corso del primo quadrimestre del 2024: -11,1%. La situazione ha avuto una ripercussione immediata sulle compravendite residenziali, che hanno registrato un -9,6% nel 2023 e un -7,2% nel corso del primo trimestre 2024. Questa situazione conferma ulteriormente quanto il credito costituisca una risorsa importante per acquistare casa.
Così come sta già accadendo per il credito al consumo, anche per i mutui l’importo medio erogato si riduce: nei primi mesi del 2024 è stato pari a 125.000 euro, contro i 138.000 euro del 2022.
Le erogazioni a tasso fisso, dal 2023, tornano in auge: nei primi mesi di quest’anno sono state l’86%, contro il 745 del 2023, grazie anche alla forte ripresa delle surroghe (+69% nel 2023), che prosegue nei primi quattro mesi del 2024 (+61,3%). In questo caso il valore medio erogato si è portato a 143.000 euro, a indicare che vengono traslati su altri operatori, che offrono condizioni migliori, contratti a tassi variabili di recente stipula.