Criptovalute e Ue: cosa ha deciso il Parlamento europeo
Criptovalute: arriva la normativa del Parlamento europeo
Criptovalute in Europa: ci sono voluti tre anni di lavoro, ma il Parlamento europeo, alla fine, ha approvato un pacchetto di norme il cui scopo è quello di andare a regolare nel dettaglio il mercato delle criptovalute.
Votata lo scorso 20 aprile, la nuova normativa punta a tracciare i trasferimenti dei cripto-asset: lo scopo è quello di tentare di prevenire il riciclaggio del denaro, le manipolazioni del mercato ed il terrorismo.
Obiettivo numero uno: proteggere gli investitori, ma soprattutto cercare di delineare un quadro normativo che sia chiaro ed uniforme in tutta l’Unione europea.
Criptovalute: arriva MiCA, la normativa europea
L’Europa, per la prima volta, ha creato una normativa appositamente per il mondo delle criptovalute.
E’ nato il MiCA, un regolamento creato appositamente per regolamentare i cripto asset.
In un certo senso il MiCA costituisce una pietra miliare verso la regolamentazione cripto, con benefici per la trasparenza e la sicurezza dell’intero settore.
La normativa, nel settore, risulta essere sempre più richiesta.
Anche perché può aiutare ad evitare dei fallimenti, come quello che ha coinvolto FXT, che ha utilizzato i fondi dei propri utenti in maniera fraudolenta.
Attraverso la nuova normativa è stato introdotto un sistema di separazione tra gli asset delle piattaforme e quelli che sono detenuti dai clienti delle stesse.
Gli asset dovranno essere registrati su appositi indirizzi blockchain, in modo che si evitino eventuali utilizzi impropri dei fondi. In questo modo si dovrebbe riuscire a tutelare gli investitori.
Tra l’altro, per quanti emetteranno nuove criptovalute, sono previste importanti novità: tra queste rientra l’obbligo di informare le autorità competenti in anticipo. Dovranno essere fornite le informazioni rilevanti ma, soprattutto, dovranno essere approvate prima che vengano lanciate sul mercato.
In una nota, i membri del Parlamento europeo hanno sottolineato che “i consumatori saranno meglio informati in merito ai rischi, ai costi e agli oneri connessi alle loro operazioni. Inoltre, il nuovo quadro giuridico sosterrà l’integrità del mercato e la stabilità finanziaria, regolando le offerte pubbliche di cripto-attività”.
L’accoglienza
Anche se presenta alcune lacune, il MiCA, sostanzialmente, è stato accolto con un certo ottimismo.
Per il momento manca, però, una regolamentazione sulla finanza decentralizzata (DeFi), ma soprattutto non è stato ancora affrontato il settore dei crypto-prestiti e dello staking.
Non sono state previste, inoltre, regole per i cosiddetti token non fungibili (NFT).
Oltre al MiCA è stato anche lanciato il TFR, acronimo di Transfer of Funds Regulation, il quale viene già utilizzato nella finanza tradizionale.
A breve sarà esteso anche ai trasferimenti di cripto-valute.
Il TFR viene anche chiamato travel rule: questa misura prevede che le informazioni relative all’origine e al beneficiario finale dei vari cripto-asset viaggino insieme alle transazioni. E che soprattutto vengano conservate dalle parti coinvolte nel trasferimento.
In altre parole siamo davanti a vere e proprie regole antiriciclaggio, che obbligano i provider di servizi sulle criptovalute ad identificare con certezza i propri utenti. Imponendo loro, soprattutto, di segnalare tutte le transazioni che abbiano un valore superiore a 1.000 euro.
Queste particolari disposizioni coinvolgono direttamente chi accetta le criptovalute come mezzo di pagamento e quanti gestiscono servizi di exchange o custodia.
Le regole introdotte dal MiCA e dal TFR entreranno in vigore nel corso del mese di luglio 2023, anche se verranno applicate un passo alla volta.
I soggetti coinvolti, comunque, avranno l’obbligo di adeguarsi entro la fine del 2024. L’introduzione avverrà progressivamente, in modo da permettere a tutti i soggetti interessati di adeguarsi per tempo alla normativa.