Finanza Crolla il numero degli artigiani. In 11 anni sono calati del 22%

Crolla il numero degli artigiani. In 11 anni sono calati del 22%

21 Agosto 2024 12:13

In Italia mancano gli artigiani. Potrebbe essere sintetizzata in questo modo una delle ultime analisi elaborate dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che ha elaborato i dati dell’Inps e di Infocamere/Movimprese. A mancare sono le persone che sono titolari, soci o collaboratori familiari di un’attività prettamente manuale. E che per poterla svolgere devono necessariamente iscriversi alla categoria artigiani dell’Inps.

I numeri sono sotto gli occhi di tutti e non hanno quasi bisogno di commenti: nel 2012 gli artigiani erano poco meno di 1.867.000 unità. Nel 2023 hanno smesso la loro attività 410.000 soggetti (solo nel corso dell’ultimo anno se ne contano di 73.000 in meno). Oggi il numero totale sfiora i 1.457.000. Nell’arco di undici anni è stata registrata una caduta verticale, che si è interrotta solo nell’anno del post Covid, quando è stata registrata una crescita di 2.325 unità.

Ma entriamo un po’ più nel dettaglio.

In Italia ci sono sempre meno artigiani

I numeri parlano di un crollo costante nel tempo del numero di artigiani: se la tendenza non dovesse essere invertita, nell’arco di una decina di anni sarà difficile trovare un idraulico, un fabbro o un elettricista. Eventuali interventi, anche solo di manutenzione, all’interno di una qualsiasi immobile, a questo punto, diventerebbero difficili.

Anche il numero delle aziende artigiane attive è in forte calo. Nel 2008 in Italia erano 1.486.559, oggi siamo a quota 1.258.079: la discesa è stata costante nel tempo, anche se il trend è stato determinato in parte dai processi di aggregazione/acquisizione che hanno interessato alcuni settori dopo le crisi registrate nei seguenti periodi: 2008-2009, 2012-2013 e 2020-2021.

Le aggregazioni, purtroppo, hanno determinato una compressione della platea degli artigiani. Ma è servita ad aumentare la dimensione media delle imprese.

Ci sono più avvocati che idraulici

Nel nostro paese molte professioni con un’alta intensità manuale sono state svalutate culturalmente. Per questo molti ragazzi si sono allontanati dal mondo dell’artigianato. Per riuscire a comprendere come questo cambio di passo abbia avuto un impatto è sufficiente paragonare il numero degli avvocati con quello degli idraulici: i primi sfiorano le 237 mila unità, i secondi solo 180 mila. Se è vero che la fuga dei cervelli dal nostro paese è evidente, è pur vero che mancano molte figure professionali di natura tecnica.

Secondo la Cgia di Mestre le motivazioni principali della mancanza di artigiani sono da addurre allo scarso interesse che molti giovani hanno nei confronti del lavoro manuale. Ma non solo: in Italia manca la programmazione formativa e manca la capacità di migliorare la qualità dell’orientamento scolastico che, purtroppo, è rimasto ancorato a vecchie logiche novecentesche di gentiliana memoria.

Diminuiscono le botteghe degli artigiani

La contrazione degli artigiani e delle loro attività si notano anche ad occhio nudo. Nelle grandi città e nei paesini di provincia, ormai, sono in estinzione tantissime botteghe. Il numero degli artigiani in costante calo ha un impatto immediato sul paesaggio urbano, che sta cambiando volto. Sono ridotte al lumicino le attività che ospitano:

  • calzolai;
  • corniciai;
  • fabbri;
  • falegnami;
  • fotografi;
  • lavasecco;
  • orologiai;
  • pellettieri;
  • riparatori di elettrodomestici e Tv;
  • sarti;
  • tappezzieri.

Perché gli artigiani stanno chiudendo

Sono diversi i motivi che determinano il calo progressivo della popolazione artigiana, che è provocata prima di tutto ad un insufficiente ricambio generazionale. La feroce concorrenza esercitata dalla grande distribuzione e dal commercio elettronico hanno avuto un pesante impatto. A questo poi si aggiunge il boom del costo degli affitti e delle tasse da pagare.

I consumatori, inoltre, nel corso degli ultimi dieci anni hanno cambiato in modo radicale le proprie abitudini di spesa, sposando la cultura dell’usa e getta e preferendo il prodotto fatto in serie e consegnato a domicilio. La calzatura, il vestito o il mobile fatto su misura sono ormai un vecchio ricordo; il prodotto realizzato a mano è stato scalzato dall’acquisto scelto sul catalogo on line o preso dallo scaffale di un grande magazzino.