Commercio: vendite in calo a dicembre, il 2017 si chiude con una crescita modesta. In 10 anni perso il 6%
Commercio in calo sul finire del 2017, nonostante lo shopping natalizio. Secondo i dati Istat, diffusi oggi, a dicembre le vendite al dettaglio hanno segnato una diminuzione, rispetto al mese precedente, dello 0,3% sia in valore sia in volume. In particolare, sono scese sia le vendite di beni alimentari sia quelle di beni non alimentari. Nel confronto con il mese di dicembre 2016, le vendite al dettaglio hanno registrato una flessione dello 0,1% in valore e dello 0,9% in volume. Nello stesso periodo quelle di prodotti alimentari sono aumentate dell’1,2% in valore e diminuite dello 0,4% in volume, mentre le vendite di prodotti non alimentari hanno evidenziato un calo per entrambi gli aggregati (rispettivamente -0,7% e -1,1%).
Il 2017 si è chiuso quindi con una crescita delle vendite modesta (+0,2%) per il commercio al dettaglio, sintesi di un aumento dell’1,4% per la grande distribuzione (all’interno della quale emerge la crescita del 3,2% dei discount di alimentari) e una diminuzione dello 0,8% delle vendite delle imprese operanti su piccole superfici. “I dati di oggi ci dicono che i consumi sono ancora al palo. Siamo ancora ad una crescita dello zero virgola, decisamente troppo poco. Desta poi molta preoccupazione che nel mese di dicembre, che include le spese natalizie, le vendite siano addirittura calate rispetto a novembre” ha sottolineato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. L’associazione di consumatori ha poi confrontato le vendite medie del 2017 con quelle del 2007, ossia con i valori precrisi. In 10 anni le vendite sono diminuite del 6,3%. Solo il settore alimentare ha retto, segnando un +0,6%, a fronte di una riduzione del 9,9% di quello non alimentare. “Il dato positivo è che, rispetto ai valori precrisi, la grande distribuzione ha recuperato le vendite perse durante la crisi. Per i piccoli negozi, invece, è crisi totale” ha concluso Dona.
A frenare il commercio al dettaglio tradizionale sarebbero gli acquisti online con ormai più di 43 milioni di italiani che usano internet, in aumento del 10% nell’ultimo anno, e quasi 7 consumatori su 10 che hanno “visitato” un negozio virtuale. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sul rapporto Digital 2018 relativo alla diffusione e all’utilizzo di Internet in 239 Paesi nel mondo diffusa in occasione dei dati Istat che evidenziano una sostanziale stagnazione del commercio al dettaglio nel 2017. Il settore del “food & personal care” in rete, ha spiegato Coldiretti, registra in Italia l’incremento maggiore per i consumi al dettaglio (+15%) insieme ai viaggi e davanti ad altre voci come arredamento (+14%), moda (+12%), elettronica (+10%), musica e videogames (+9%) e giochi (+7%). La spesa media sul web da parte degli italiani ha raggiunto i 595 euro a testa all’anno con un aumento dell’8% dal 2017 a oggi, con 1 consumatore su 2 che nell’ultimo mese ha comprato qualcosa online. Un andamento che ha un impatto rilevante sul commercio al dettaglio tradizionale che resiste solo grazie alla vendita degli alimentari che fanno registrare un 1% delle vendite nel 2017.