Consumi in leggera ripresa in attesa del Natale. Boom e-commerce, rischio estinzione piccoli negozi?
Dopo la battuta d’arresto di settembre, le vendite al dettaglio tornano a registrare lievi segnali di ripresa a ottobre sia su base mensile che annuale, con crescite in tutti i comparti commerciali. Secondo i dati diffusi oggi dall‘Istat, il commercio al dettaglio, che suggerisce l’andamento dei consumi degli italiani, è salito dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,5% su base annua. Seppure si tratti di incrementi lievi (soprattutto se confrontati con il flop del mese precedente), sono dati positivi che fanno ben sperare sul fronte dei prossimi consumi natalizi.
Piccoli negozi a rischio estinzione?
Guardando nel dettaglio emerge in maniera eclatante il boom per l’e-commerce, con le vendite online che, rispetto al 2017, sono cresciute addirittura del +24,4%, toccando il picco. Un balzo che se confrontato con l’aumento dello 0,5% registrato dai piccoli negozi, fa scattare l’allarme per i piccoli commercianti. “Questi dati – ha commentato Carlo Rienzi, presidente di Codacons – dimostrano i profondi cambiamenti nelle abitudini degli italiani, con i consumatori che si rivolgono sempre più al web per i propri acquisti a discapito dei negozi tradizionali”. Se si guarda al bicchiere mezzo pieno, si vede però che le vendite dei piccoli negozi, nel settore alimentare, hanno doppiato con +2,8% annuo, la grande distribuzione, ferma a +1,4%. Certo se si confrontano i dati di oggi con quelli pre-crisi dell’ottobre 2008, le vendite totali delle imprese operanti su piccole superfici sono ancora inferiori del 14,1%.
Timido segnale di ripresa in attesa del Natale?
I consumi degli italiani e quindi le vendite al dettaglio dovrebero però accelerare in vista del Natale, con una stima di spesa per quest’anno di 541 euro a famiglia, in aumento del 3%. Lo prevede la Coldiretti sulla base dei dati Deloitte nel commentare l’andamento del commercio al dettaglio dell’Istat: “E’ il risultato di una tendenza per quanto possibile a rimandare gli acquisti per avvantaggiarsi delle condizioni più favorevoli delle feste, ma anche dell’arrivo delle tredicesime”. L’aumento del budget per Natale riguarderà tutte le categorie di spesa che è destinata, nell’ordine, per il 40% ai regali, per il 26% al cibo, per il 22% ai viaggi e per il 12% ai divertimenti. L’Italia quest’anno dovrebbe classificarsi al quarto posto tra i paesi europei dove si spende di più per il Natale, preceduta solo da Gran Bretagna con 646 euro, Spagna con 600 e Austria con 542 euro a famiglia.