Disoccupazione scende al 10,4%, in calo anche quella giovanile ma rimane tra le più alte d’Europa
Torna a scendere a sorpresa la disoccupazione in Italia. Secondo i dati Istat diffusi oggi, a luglio il tasso di disoccupazione si è attestato al 10,4%, in ribasso dal 10,8% di giugno (dato rivisto dal precedente 10,9%). Gli analisti si aspettavano una disoccupazione invariata.
Disoccupazione ai livelli del 2012, scende anche quella giovanile
La disoccupazione cala tornando ai livelli del 2012. Il calo riguarda entrambi i generi (rispettivamente -0,3 punti percentuali per gli uomini e -0,4 punti per le donne) e tutte le classi di età. Diminuisce anche il tasso di disoccupazione giovanile che si attesta al 30,8% (-1 punti). L’incidenza dei disoccupati sulla popolazione di questa classe di età è pari al 7,9% (-0,4 punti).
Continua anche il calo dell’inattività, che risulta di poco superiore al minimo storico raggiunto a giugno. Nel dettaglio, l’inattività cresce tra i 15-49enni, mentre è in diminuzione tra i 50-64enni.
Per quanto riguarda la precarietà, si rileva un calo dell’occupazione dipendente permanente, mentre continuano a crescere i lavoratori a termine: la diminuzione degli occupati nell’ultimo mese è circoscritta ai dipendenti permanenti (-0,3%, -44 mila), mentre sono in lieve crescita i lavoratori con contratto a termine e gli indipendenti (entrambi +0,2%, +8 mila).
Il confronto con l’Europa: disoccupazione giovanile tra le più alte
Nonostante il miglioramento, con il calo inaspettato della disoccupaizone, l’Italia rimane indietro rispetto al resto d’Europa, soprattutto per quanto riguarda il lavoro dei giovani. Il nostro 10,4% si confronta infatti con un tasso di disoccupazione all’8,2% nell’Eurozona. Ancora più amaro il confronto con la Germania, che evidenzia una disoccupazione al 3,4%, ma anche con la Repubblica Ceca (2,3%) e la Polonia (3,5%). Tra i paesi membri, i più alti tassi di disoccupazione si osservano in Grecia (19,5% nel maggio 2018) e in Spagna (15,1%).
La disoccupazione giovanile è scesa anche nell’Eurozona (-294mila) al 16,6%. In relazione ai giovani di età inferiore ai 25 anni, i tassi più bassi si registrano in Germania (6,1%), Malta (6,3%) e in Repubblica Ceca (6,6%), mentre i tassi più alti sono stati registrati in Grecia (39%), Spagna (33,4%) e appunto anche Italia (30,8%).