I consumi tornano a scendere a settembre, destinati a peggiorare con nuove misure anti-Covid
I consumi in Italia tornano a scendere, mostrando a settembre un calo rispetto ad agosto. Lo rivelano i dati diffusi oggi dall’Istat, proprio nel giorno in cui scattano le nuove misure restrittive anti-Covid, che faranno senza dubbio peggiorare le vendite dei beni non alimentari. Almeno per i piccoli negozi, costretti alla chiusura nelle regioni rosse. A salvarsi sarà forse solo il commercio elettronico, che anche a settembre registra un aumento a doppia cifra.
Secondo i dati Istat, le vendite al dettaglio hanno segnato a settembre un -0,8% rispetto al mese precedente (ad agosto erano balzati di oltre l’8%). A scendere sono state le vendite dei beni non alimentari (-1,3%) mentre quelle dei beni alimentari sono rimaste sostanzialmente stazionarie (invariate in valore). Su base tendenziale, quindi nel confronto con settembre 2019, si registra un aumento delle vendite dell’1,3%. Considerando le diverse forme distributive, si conferma la moderata crescita tendenziale della grande distribuzione (+1,4%), mentre permane negativa quella dei piccoli negozi (-0,3%). Resta sempre fortemente dinamico il settore del commercio elettronico (+24,9%).
“Allargando l’orizzonte temporale, il terzo trimestre del 2020 si chiude con una variazione congiunturale ampiamente positiva (+13,9%), grazie alla crescita delle vendite dei beni non alimentari, per i quali si registra un recupero, sebbene parziale, delle forti flessioni osservate nei primi due trimestri dell’anno”, sottolinea l’Istat. Su base annua, però il bilancio dei primi nove mesi dell’anno è ancora negativo, sia per i prodotti non alimentari sia per il totale delle vendite.
Dati destinati a peggiorare con misure anti-Covid
“Dopo che in agosto si era registrato un ottimo rimbalzo, al punto che le vendite avevano già recuperato sui valori pre-Covid di gennaio, sia quelle alimentari che non alimentari, ora si ridiscende – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Un dato che sarebbe già allarmante, ma che diventa disastroso se si considera che oggi inizia un nuovo lockdown, che rende questi valori, già negativi, anacronistici, vecchi e superati”. Insomma, le nuove chiusure faranno riprecipitare le vendite non alimentari ancora più giù, specie nell’area rossa, ma non solo, visto che i centri commerciali saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi anche nelle zone gialle e arancioni, e, quindi, in tutta Italia.
“Le ultime misure varate dal Governo con i Dpcm di ottobre e novembre avranno effetti diretti sul commercio, riducendo ulteriormente le vendite al dettaglio come conseguenza dei nuovi limiti imposti ai cittadini – fa eco il presidente di Codacons, Carlo Rienzi – I numeri dell’Istat di settembre, pertanto, appaiono ampiamente superati, e ci si attende un netto peggioramento per i prossimi mesi”.
Le nuove restrizioni alle attività e la paura della seconda ondata bruceranno tra gli 8 e i 10 miliardi di euro di spesa nel quarto trimestre di quest’anno. Lo calcolava qualche giorno fa Confesercenti, che ha dovuto rivedere in peggio la sua precedente stima di 5,8 miliardi di euro di riduzione dei consumi.