Imprese ko: attività sui minimi da oltre 10 anni, crollo record della produzione a marzo
Crollo verticale dell’attività manifatturiera in Italia per effetto della chiusura delle aziende imposta per limitare il contagio da Covid-19. I nuovi ordini sono scesi al tasso più veloce in 11 anni, la produzione è diminuita al tasso maggiore di sempre. Per via delle chiusure e delle minori vendite, le imprese hanno ridotto i loro livelli occupazionali al tasso più veloce da agosto 2012. Allo stesso tempo, l’ottimismo degli imprenditori è diminuito a marzo al livello più basso di sempre. Un quadro che fa rabbrividire e temere il peggio per l’economia italiana.
“I dati di marzo hanno evidenziato i risultati peggiori del settore mai registrati sinora e, considerando che l’economia italiana è praticamente ferma, è improbabile che una qualsiasi ripresa dalle interruzioni dovute al Covid-19 possa essere rapida“, ha commentato Lewis Cooper, economist di IHS Markit che elabora il report Markit Pmi settore manifatturiero in Italia, lasciando poco spazio all’ottimismo.
La tendenza è racchiusa nel Pmi (Purchasing Managers Index), un indice che con una sola cifra dà un’immagine degli sviluppi delle condizioni generali del settore manifatturiero. Un valore del Pmi superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione. E, come si può facilmente immaginare, noi siamo in una fase di contrazione piena.
Il Pmi manifatturiero a marzo, il primo intero mese di emergenza Covid-19, si è attestato a 40,3 punti, in caduta dai 48,7 punti di febbraio e sotto le attese degli analisti ferme a 40,5 punti. Il dato ha segnalato il diciottesimo mese consecutivo di peggioramento dello stato di salute del settore manifatturiero italiano. In aggiunta, l’indice principale è stato il più basso dall’aprile del 2009, periodo della crisi finanziaria globale. A causare la forte contrazione è stato principalmente la forte riduzione della produzione e dei nuovi ordini. La produzione è crollata al livello più basso in 23 anni di raccolta dati, vale a dire da quando l’indagine è iniziata nel giugno del 1997, mentre il declino dei nuovi ordini è stato il più veloce da marzo 2009.