Inflazione all’1,1%, rincari per 333 euro a famiglia. Le città e le regioni più care d’Italia
L’inflazione in Italia si è attestata a settembre all’1,1% annuo, confermando la stima preliminare dell’Istat e segnando una leggera flessione rispetto all’1,2% di agosto. Tuttavia, secondo le associazione dei consumatori, la frenata non porterà un risparmio sul carrello della spesa delle famiglie italiane, in quanto è dovuta a fattori stagionali attesi ed ampiamente previsti, e i prezzi al dettaglio nelle prossime settimane sono destinati a crescere.
Secondo il Codacons infatti la leggera flessione dell’inflazione è attribuibile al forte calo registrato nel settore dei trasporti e alla fine delle vacanze estive. “A settembre i prezzi del Trasporto aereo passeggeri scendono del -27,2% in termini congiunturali, quelli dei trasporti marittimi -31,4%, e fortissime riduzioni si registrano per Villaggi vacanza, campeggi, ostelli (-28,4%) e pacchetti vacanza (-25,9%)”, ha evidenziato Carlo Rienzi, il presidente Codacons, secondo cui l’attuale tasso di inflazione determina una maggiore spesa di 333 euro annui a nucleo familiare.
A salire sono soprattutto i costi di alimentari freschi, come frutta e verdura. Secondo Coldiretti infatti si sta assistendo a un rincaro dei prezzi dei vegetali freschi del 6,1% rispetto ad agosto e del 4,8% nel confronto con l’anno precedente rispetto al quale aumenta anche la frutta fresca del 2,9% con il calo dei raccolti causato dal gran caldo e dalla mancanza di pioggia. La spinta autunnale nel carrello della spesa arriva dopo una estate calda e siccitosa che ha provocato 2 miliardi di danni nelle campagne con la distruzione di interi raccolti.
La mappa dei prezzi
Secondo uno studio realizzato dall’Unione Nazionale Consumatori, in testa alla classifica delle città più care, in termini di maggior spesa, si conferma Bolzano, con un rialzo del costo della vita superiore di tre volte, equivalente a 1.343 euro, contro una media per l’Italia di 425 euro. Segue Milano, dove il rialzo dei prezzi dell’1,6% determina un aumento del costo della vita per una famiglia standard di quattro persone pari a 826 euro e, terza, Trento, dove l’inflazione dell’1,6% comporta un aggravio annuo di spesa di 817 euro.
In testa alla top ten delle regioni più costose, in termini di rincari, ancora una volta, il Trentino Alto Adige, dove l’inflazione del 2% significa, per una famiglia di quattro persone, una batosta pari a 1081 euro su base annua. Segue la Toscana, dove l’incremento dei prezzi pari all’1,4% implica un’impennata del costo della vita pari a 639 euro e, terza, la Lombardia, dove l’inflazione dell’1,3% genera una spesa annua supplementare di 612 euro.