La disoccupazione torna a salire, colpite soprattutto le donne. Tra i giovani è al 29,7%
Tornano a calare gli occupati e si registra un incremento dei disoccupati e degli inattivi. Secondo i dati Istat diffusi oggi, a dicembre l’occupazione torna a diminuire, interrompendo il trend positivo che tra luglio e novembre aveva portato a un recupero di 220mila occupati. Il calo occupazionale è concentrato sulle donne e coinvolge sia i dipendenti sia gli autonomi. Inversione di tendenza anche per la disoccupazione che, dopo quattro mesi di progressivo calo, torna a crescere portando il tasso al 9%.
Guardando nel dettaglio i dati Istat, la diminuzione dell’occupazione (-0,4% rispetto a novembre, pari a -101mila unità) coinvolge le donne, i lavoratori sia dipendenti sia autonomi e caratterizza tutte le classi d’età, con l’unica eccezione degli ultracinquantenni che mostrano una crescita. Sostanzialmente stabile la componente maschile. Nel complesso il tasso di occupazione scende al 58% (-0,2 punti percentuali). Il numero di persone in cerca di lavoro torna a crescere (+1,5%, pari a +34mila unità) in modo generalizzato e solo per 15-24enni si osserva una diminuzione. Il tasso di disoccupazione sale al 9% (+0,2 punti) e tra i giovani va al 29,7% (+0,3 punti). A crescere anche il numero di inattivi (+0,3%, pari a +42mila unità), ovvero delle persone che non fanno parte delle forze di lavoro, quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione. Il tasso di inattività sale al 36,1% (+0,1 punti).
I livelli di occupazione e disoccupazione sono inferiori a quelli di febbraio 2020, mese in cui è scattata l’emergenza sanitaria in Italia, rispettivamente di oltre 420 mila e di quasi 150 mila unità, e l’inattività risulta superiore di oltre 400 mila unità. Rispetto a febbraio 2020, il tasso di occupazione è più basso di 0,9 punti percentuali e quello di disoccupazione di 0,4 punti.
Allungando lo sguardo, le ripetute flessioni dell’occupazione registrate tra marzo e giugno 2020, unite a quest’ultima di dicembre, hanno portato l’occupazione a un livello più basso di quello registrato nel dicembre 2019: -1,9% o -444mila posti di lavoro. La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (235mila) e autonomi (209mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione degli over50, in aumento di 197mila unità, soprattutto per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 0,9 punti percentuali. Nell’arco dei dodici mesi, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-8,9%, pari a -222mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +482mila).
“Una carneficina! – ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Nonostante il blocco dei licenziamenti, uno tsunami si è abbattuto sui lavoratori italiani. Ci domandiamo cosa accadrà se il Governo dovesse avere la malaugurata idea di non prolungare la cassa Covid e di togliere il blocco legislativo ai licenziamenti. Sarebbe una tragedia! Le due misure devono andare avanti di pari passo fino a che non sarà finita l’emergenza sanitaria”.