La fiducia di consumatori e imprese torna a scendere, a rischio i consumi e i saldi estivi
Torna a peggiorare il clima di fiducia in Italia. Dopo gli incrementi registrati a maggio, la fiducia sia dei consumatori sia delle imprese è tornata a scendere a giugno, toccando i valori più bassi dal 2017. Un segnale negativo, che ha un effetto diretto sull’economia del paese, soprattutto sui consumi interni, mettendo a rischio la partenza dei saldi estivi a luglio.
Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, a giugno si evidenzia una flessione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 111,6 a 109,6 punti. Anche per l’indice composito del clima di fiducia delle imprese si registra una dinamica negativa, passando da 100,2 a 99,3 punti. Il calo è peggiore del previsto. Gli analisti infatti avevano stimato una flessione minima (a 111,3 punti per i consumatori e a 101 punti per le imprese).
Guardando nel dettaglio i dati, emerge che tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in calo, seppur con intensità diverse: il clima economico e quello futuro registrano una diminuzione più marcata mentre la flessione è più contenuta per il clima personale e per quello corrente. In altre parole, la flessione della fiducia dei consumatori rispetto al mese precedente si caratterizza per un marcato peggioramento delle opinioni sulla situazione economica del Paese e sulle prospettive della disoccupazione.
Per quanto riguarda le imprese, si osserva un miglioramento solo per il settore del commercio al dettaglio, mentre cala in modo particolarmente marcato la fiducia nel settore delle costruzioni e torna a scendere anche la fiducia del settore manifatturiero. “La situazione politica del paese sta avendo ripercussioni sul clima di fiducia degli italiani e delle imprese – commenta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Le guerre interne al Governo e i continui scontri tra Lega e M5S minano l’ottimismo dei consumatori e le aspettative sul futuro, con effetti diretti per l’economia”.
Il peggioramento degli indicatori di fiducia, infatti, fa scattare subito l’allarme per i consumi interni, perché le famiglie tenderanno a rimandare gli acquisti in attesa di tempi migliori. “Ovvio, infatti, che se non si ha fiducia nel futuro e nella propria condizione economica, difficilmente i consumi potranno ripartire, come dimostrano i dati di ieri, secondo i quali, a fronte di un aumento del potere d’acquisto a salire è la propensione al risparmio”, sottolinea Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Un segnale negativo, quindi – conclude il Codacons – specie se si considera che la fiducia scende a ridosso della partenza dei saldi estivi, su cui i commercianti ripongono grandi speranze dopo le vendite disastrose dell’ultimo periodo”.