Dl Coesione, incentivi in arrivo per assumere gli under 35 e i giovani del Sud
Il nuovo Decreto Coesione, emanato dal Governo italiano che mira a promuovere l’imprenditoria e l’occupazione giovanile tramite bonus ed incentivi fiscali significativi, è stato ufficialmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Entrato in vigore dall’8 maggio 2024, ha come obbiettivo quello di sanare le lacune individuate nella legge di bilancio del 2024 attraverso una serie di azioni strategiche. Il testo del decreto legge era stato approvato nella seduta del 30 aprile 2024 dal Consiglio dei Ministri.
Il decreto mira ad accelerare e ottimizzare l’efficacia delle politiche di coesione europee per il periodo di programmazione 2021-2027. Gli articoli all’interno si concentrano su settori strategici quali strumenti per favorire lavoro e autoimprenditorialità ma anche incentivi per i giovani, mamme e zone del Sud-Italia.
Gli incentivi per gli under 35
Tra le novità più importanti c’è quella legata agli incentivi fiscali per i datori di lavoro che assumono giovani di età inferiore ai 35 anni con contratti a tempo indeterminato.
Le persone disoccupate che non hanno compiuto i 35 anni di età possono chiedere per la durata massima di tre anni (e comunque non oltre il 31 dicembre 2028), per i dipendenti assunti a tempo indeterminato dall’1 luglio 2024 al 31 dicembre 2025 e che alla data della assunzione non hanno compiuto il trentacinquesimo anno di età, l’esonero contributivo a carico dei datori di lavoro privati. Questo vantaggio non include i premi e i contributi Inail e ha un limite massimo di 800 euro mensili per lavoratore. I fondi disponibili per questo incentivo ammontano a 140,2 milioni, nell’ambito del Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027.
Sempre per gli under 35, è stato istituita una specifica iniziativa chiamata “Resto al Sud 2.0”, con l’obiettivo di incentivare la creazione di nuove attività nelle regioni del Sud Italia e nelle aree designate come cratere sismico del Centro Italia e isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. Le regioni sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia per quanto riguarda il Sud e Lazio, Marche, Umbria per il Centro.
Questa misura finanzia le iniziative economiche volte a avviare attività di lavoro autonomo, imprenditoriale e libero professionale, sia individualmente che collettivamente. I beneficiari sono giovani di età inferiore ai 35 anni che si trovano in “condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione”, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027, e che sono inattivi, disoccupati o disoccupati partecipanti al programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori.
Infine, ritorna il Bonus Giovani, che consiste in un contributo mensile di 500 euro per un massimo di 6mila euro all’anno, per due anni, per l’assunzione stabile di giovani sotto i 35 anni, mai occupati prima, a tempo indeterminato, effettuata tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 (sono esclusi dirigenti e apprendisti).
Bonus Donne e Zes
Ci sono poi altri due bonus introdotti nel Dl Coesione, limitati alle aziende che non hanno effettuato licenziamenti nei sei mesi precedenti.
Il Bonus Donne prevede un contributo mensile di 650 euro per un massimo di 2 anni, per l’assunzione a tempo indeterminato di donne disoccupate da almeno 6 mesi nella Zone Economiche Speciali del Sud o da 24 mesi su tutto il territorio, effettuata tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Vi è esonero dai contributi previdenziali (ma non dei premi Inail, come per il Bonus Giovani) se si verifica un aumento della base occupazionale dell’azienda.
Il Bonus ZES Sud ha lo stesso contributo mensile di 650 euro come il Bonus Donne, ma riguarda le assunzioni localizzate nelle regioni dell’Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, o per tutte le assunzioni non dirigenziali a tempo indeterminato di persone over 35 disoccupate da due anni nella ZES Unica Sud, effettuate da aziende con meno di 10 dipendenti nel mese di assunzione.
Gli interventi sull’istruzione
Molte novità in arrivo anche per il settore scuola, come l’utilizzo delle risorse del Programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027 al fine di ridurre i divari territoriali e infrastrutturali nelle regioni meno sviluppate con un Pil pro capite inferiore al 75% della media comunitaria.
Tali interventi comportano impegni per un totale di 450 milioni di euro: 200 milioni per potenziare le palestre e le infrastrutture sportive nelle scuole, 150 milioni per rafforzare l’istruzione tecnica e professionale, destinati a creare laboratori innovativi e avanzati, volti allo sviluppo di competenze tecniche e professionali specifiche, e infine 100 milioni di euro per migliorare e potenziare l’offerta educativa nella fascia di età 0-6 anni, attraverso l’acquisto di arredi didattici innovativi.