Dove si lavora meglio in Italia: la classifica 2024 di Top Employers
La ricerca di un lavoro in Italia può risultare un processo lungo e dispendioso; tuttavia, è fondamentale evitare di lasciarsi travolgere dalla fretta, poiché comprendere come le aziende trattano le proprie risorse umane è di primaria importanza. A questo proposito, può rivelarsi utile conoscere le aziende italiane in cui si potrebbe lavorare meglio, focalizzandosi su quelle più attente al benessere del personale e al miglioramento dell’ambiente lavorativo.
La risposta a questa domanda è fornita dal Top Employers Institute 2024 che individua su scala globale le eccellenze aziendali nelle politiche e strategie sulle risorse umane. Per individuare tali aziende, l’ente sottopone le imprese all’analisi della Top Employers HR Best Practices Survey, valutando i risultati e confrontandoli con quelli di altre aziende dello stesso settore.
Le aziende finanziarie e assicurative premiate in Italia e in Europa
La certificazione Top Employers Institute 2024 è stata conferita quest’anno a ben 147 aziende italiane, sei in più rispetto all’anno scorso.
Le aziende certificate devono rispettare rigorosi standard di lavoro in base alla HR Best Practices Survey. Questa indagine copre sei macro-aree nell’ambito delle risorse umane, esaminando in dettaglio 20 diversi temi e le relative best practice. Tra questi, sono inclusi la People Strategy, l’Ambiente Lavorativo, l’Acquisizione del Talento, l’Apprendimento, la Diversità, l’Equità e l’Inclusione, il Benessere e molti altri.
Di queste, 15 sono aziende del settore bancario, come Hsbc Continental Europe, Bnl Bnp Paribas, UniCredit, Credit Agricole Italia, Gruppo Credem, ING, Findomestic Banca, Intesa Sanpaolo, Volkswagen Financial Services, Wordline, BPER Banca, FinecoBank, Nexi, Amaris Consulting e Poste Italiane. Nella lista anche 6 aziende del mondo della assicurazioni come Axa Italia, Allianz, Generali, Zurich, Groupama, Helvetia Italia e ITAS Mutua. Rispetto all’anno scorso, la novità è Hsbc Continental Europe, che per la prima volta riceve la certificazione.
Tra le 147 aziende, 44 hanno ottenuto certificazioni sia per le sedi italiane sia a livello europeo: tra queste figurano Bridgestone, Hsbc, Verisure, Arkema, Amplifon, Reckitt, Helvetia, World Line,Korian, Medtronic, Amazon, Perfetti, Group M, Chiesi,Angelini Pharma, Bnl Bnp Paribas, Huawei, Unicredit, Baxter, Capgemini, Olympus, Astrazeneca, Metro, Dana, Electrolux, Whirlpool, Msd, Lidl, Findomestic,Edp, Ntt data, Hcl Tech, Takeda,Tcs, Chep,Alstom, Puma, Philip Morris (Manifacturing e Italia), Bat, Jti, Pepsico.
Anche Privredna banka Zagabria e VUB Banka, controllate del Gruppo Intesa Sanpaolo, hanno ottenuto singolarmente la certificazione, con PBZ che per la seconda volta risulta Top Employer Croazia, mentre per VUB si tratta del primo riconoscimento come Top Employer Slovacchia.
Top Employers Institute attivo da 33 anni, nel 2024 ha certificato 2.303 aziende in 121 Paesi del mondo. I Top Employers Global quest’anno sono: Airbus, Alstom, Bat, Chep, Boheringer, Dhl Express, Dhl Global, Hcltech,Infosys, Jti, Ntt Data,Puma, Pepsico, Philip Morris International, Saint Gobain, Takeda, Tcs.
Come si viene selezionati
Il processo di selezione è estremamente rigido: innanzitutto, prevede come primo passaggio la partecipazione volontaria dell’azienda al programma, che deve avere un minimo di 250 dipendenti a livello locale o di 2500 a livello globale, oltre a una politica HR avanzata e formalizzata.
Successivamente, l’azienda compila la HR Best Practices Survey, che si focalizza sulle sei macro-aree di intervento, ognuna delle quali include venti categorie, come People Strategy, Work Environment, Talent Acquisition, Learning, Well-being, Diversity & Inclusion, e altre. In totale, il sondaggio è composto da 100 domande che coprono circa 600 opzioni di risposta in politiche, pratiche e condizioni dei dipendenti progressiste delle risorse umane.
In seguito, c’è una fase di validazione da parte dell’ente certificatore, il Top Employers Institute. Quest’ultimo verifica le risposte fornite dalle aziende. A ogni azienda viene assegnato un HR Auditor responsabile di garantire che le risposte riflettano accuratamente le condizioni offerte ai dipendenti. L’HR Auditor corregge eventuali errori o ambiguità per garantire che i dati forniti siano corretti e affidabili. Se l’esito è positivo, l’azienda riceve la Certificazione, ottenendo lo status di Top Employer.