E-fuels, il salasso è servito. Ecco di quanto aumenterà il pieno
Quanto ci costerà il pieno, dopo l’introduzione degli e-fuels voluti dalla Germania ed accettati dall’Unione europea? La produzione di questi prodotti risulta essere particolarmente complessa e potrebbero arrivare a costare fino a tre euro al litro.
Già oggi, quando benzina e gasolio si avvicinano troppo alla soglia psicologica dei 2 euro a litro, il salasso per le tasche dei consumatori si impenna notevolmente.
Gli e-fuels a tre euro potrebbero risultare di difficile gestione, almeno per una famiglia con un reddito medio.
E-fuels: quanto contribuiranno al caro carburante?
Molte famiglie avevano sperato e pensato di aver detto addio definitivamente al caro carburante. Purtroppo si dovranno ricredere completamente. L’introduzione degli e-fuels tedeschi, avallati dall’Unione europea, potrebbe dare un duro colpo alle tasche dei consumatori. Nel momento in cui dovesse partire la produzione industriale degli e-fuels, un pieno potrebbe arrivare a costare qualcosa come 200 euro.
I costi di questo tipo di prodotti risultano essere particolarmente elevati: nel 2035 dovremo dire addio completamente a diesel e benzina, come è stato stabilito nei giorni scorsi in commissione Europea, le previsioni, per le tasche dei consumatori, adesso come adesso sono nere. Considerando anche che, i biocarburanti italiani per il momento risultano essere esclusi dal futuro dei motori tradizionali. Da sottolineare che il costo dei biocarburanti italiani non risulta essere più alti degli attuali carburanti.
Quali sono i problemi nel creare gli e-fuels
Senza dubbio gli e-fuels rappresentano un buon prodotto per l’ambiente, perché permettono le emissioni zero. Purtroppo il rovescio della medaglia è costituito dal loro costo: per produrli è necessaria una quantità enorme di energia. Vengono prodotti attraverso l’energia rinnovabile, con un processo dell’acqua, che viene chiamato elettrolisi. Questo procedimento permette di trasformarla in idrogeno, che dovrà essere combinato successivamente con l’anidride carbonica.
Operazioni così dispersive e costose, possono portare ad un vero e proprio salasso per le tasche dei consumatori, che, almeno per un serbatoio da 70 litri, possono arrivare a spendere qualcosa come 200 euro. Una cifra davvero insostenibile, per molte famiglie.
Non dobbiamo dimenticare poi che, in un periodo in cui manca l’acqua, a causa delle scarse precipitazioni sarà necessario utilizzare due litri di acqua per crearne uno di e-fuels.
Gli ambientalisti, inoltre, hanno puntato il dito proprio contro i processi industriali che portano alla creazione degli e-fuels. Nicolas Dore, coordinatore dell’Agenzia francese per la gestione dell’ambiente e dell’energia (Ademe), ha spiegato che i processi industriali sono “ancora in fase pilota, la loro produzione è costosa e ce ne saranno relativamente pochi”. Se non si interverrà in tempo, i costi degli e-fuels supereranno di gran lunga i prezzi attuali di benzina e diesel e sarebbe il colmo se dovessimo rimpiangere i tempi in cui si spendevano due euro per ogni litro di carburante.
L’alternativa dei biocarburanti
Per i biocarburanti il costo risulta essere completamente diverso. L’Eni, ad esempio, ha già lanciato sul mercato Hvolution, un olio vegetale idrotrattato (HVO), un tipo di gasolio al cui interno è contenuta una componente rinnovabile al 100%. Ha un costo medio di 1,910 euro al litro: è un tipo di biodiesel che non riesce a ridurre completamente le emissioni di CO2, la cui produzione avrebbe comunque dei costi importanti.
I biocarburanti aiuterebbero di rimbalzo anche l’ambiente perché si riciclerebbero da scarti di residui agricoli, oli usati e altri rifiuti che altrimenti dovrebbero essere smaltiti in maniera diversa: usati come combustibile abbatterebbero la CO2 fino al 100%.