Economia circolare: un potenziale enorme anche in ottica di investimenti
Ridurre gli sprechi di energia e di materiali, riducendo anche i danni ambientali è l’obiettivo dell’economia circolare, un concetto sconosciuto ai più. Un modello economico “circolare” consentirebbe di ridurre gli sprechi di energia e di materiali e di ridurre i danni ambientali.
Come sottolineano Jack Dempsey, Fund Manager, e Paul Lamacraft, Senior Investment Director di Schroders, un’economia circolare fornisce ciò di cui i consumatori hanno bisogno senza permettere che i materiali vengano scartati e che si crei inquinamento nel processo.
Un’economia circolare adotta soluzioni progettuali per eliminare i rifiuti e l’inquinamento in modo che i materiali rimangano in uso. Il potenziale è enorme visto che si stima che da questa economia si produrranno 4.500 miliardi di dollari entro il 2030 e in 25.000 miliardi di dollari entro il 2050.
I cinque sottotemi chiave dell’economia circolare
Gli analisti di Schroders, partendo da questi numeri, indicano le opportunità emergenti del settore dell’economia circolare. Il successo della transizione verso un’economia circolare si basa su una combinazione di influenza e innovazione. Le grandi aziende hanno il potere finanziario e le dimensioni necessarie per attuare un cambiamento su scala adeguata. Molte aziende più giovani – quelle che sfidano lo status quo – sono ancora private e non sono ancora quotate sui mercati azionari pubblici, e spesso forniscono le idee più dirompenti.
Sono cinque i sottotemi chiave che offriranno opportunità di investimento durante la transizione dell’economia globale.
Il primo è quello della filiera circolare, che comporta l’introduzione di materiali completamente rinnovabili, riciclabili o biodegradabili che possono essere utilizzati in cicli di vita consecutivi.
Il secondo è quello del recupero e riciclo, che si riferiscono a un sistema di produzione e consumo in cui tutto ciò che un tempo era considerato un rifiuto viene riutilizzato per altri usi. Il terzo si riferisce alle piattaforme di condivisione e “prodotti come servizio”. Il quarto è l’estensione della vita del prodotto, il cui modello mira a catturare il valore dei prodotti che possono essere rotti, fuori moda o non più necessari. Infine, abbiamo i fattori di supporto tecnologico: si tratta di aziende i cui prodotti o servizi forniscono gli strumenti per una transizione verso l’economia circolare. Queste aziende possono spaziare nei settori del software, dell’elettronica e dell’industria, ma tutte forniscono gli strumenti necessari per una transizione circolare di successo.