Finanza Elettricità e gas: costo della materia prima scende, ma le bollette no. L’analisi della Cgia Mestre

Elettricità e gas: costo della materia prima scende, ma le bollette no. L’analisi della Cgia Mestre

18 Marzo 2024 14:27

Nel corso del mese di febbraio 2024 i prezzi del gas naturale – 28 euro per MWh – e quelli dell’energia elettrica – 87 euro per MWh – sono sostanzialmente tornati quelli del mese di giugno 2021. Secondo i calcoli effettuati dalla Cgia di Mestre, però, le bollette di luce e gas delle famiglie italiane, nel corso del 2023, sono aumentate rispettivamente di 153 euro – ossia di un 24,2% – e di 175 euro – pari ad un +28,1% -. La spesa media complessiva è quindi aumentata di 328 euro, che corrispondono ad un +26,2%.

Dalla fine del 2022 i prezzi delle materie prime sono scesi. I governi Draghi e Meloni hanno, inoltre, erogato contributi per 100 miliardi di euro per contrastare il caro energia, ma le bollette hanno continuato ad aumentare. Quali sono le criticità? E gli elementi da valutare?

Bollette luce e gas: i prezzi aumentano

I prezzi del gas e dell’energia elettrica, nel mese di febbraio 2024, sono tornati ad essere quelli del mese di giugno 2021, ma le bollette delle imprese e delle famiglie hanno continuato ad aumentare. Ma perché si è venuta a creare questa situazione?

A cercare di chiarire cosa stia avvenendo in questo settore ci ha pensato la Cgia di Mestre, che ha sottolineato che per far fronte alla mancanza di liquidità che – soprattutto nel 2022 – hanno coinvolto molti distributori e fornitori di energia, questi ultimi hanno aumentato la quota fissa nelle bollette in maniera rilevante. È stato rivisto al rialzo, sostanzialmente, l’importo che i consumatori devono versare come canone mensile, oltre a richiedere delle caparre e delle cauzioni più alte.

A pesare sul costo delle bollette di luce e gas, inoltre, è stata l’inflazione, che ha contribuito a far impennare verso l’alto gli importi che i consumatori devono pagare. Proprio l’inflazione ha contribuito a far impennare i prezzi al consumo del gas del 60,4% e della luce del 93,1%.

Secondo l’analisi effettuata dalla Cgia di Mestre, a livello territoriali i rincari più elevati sono stati registrati nel Nord Est, dove nel periodo compreso tra il 2021 ed il 2023 l’aumento medio delle bollette è stato pari a 457 euro, ossia ad un +33,6%. Seguono:

  • il Nord Ovest: +316 euro pari ad un +23,9%;
  • il Mezzogiorno: +304 euro, pari ad un +26,6%;
  • il Centro: +260 euro, pari ad un +21,1%.

Contributo di solidarietà sugli extraprofitti: un flop

Secondo la Cgia di Mestre a pagare il conto della crisi energetica sono stati quasi esclusivamente i consumatori: famiglie ed imprese, indistintamente. Le aziende del settore, senza dubbio, hanno subito degli shock importanti, ma hanno anche realizzato degli extraprofitti rilevanti.

Al momento la Corte Costituzionale si deve ancora pronunciare sulla legittimità del contributo di solidarietà sugli extraprofitti applicato nel 2022 alle aziende energetiche. Stando a quanto riferisce la Cgia di Mestre nel 2023 l’erario avrebbe incassato solo e soltanto 2,8 miliardi di euro rispetto ai 10 miliardi che il governo guidato da Mario Draghi aveva ipotizzato di riscuotere. Questo significa, in altre parole, che nelle casse pubbliche mancano ancora 7 miliardi di euro.

Bollette, i rincari nel mercato libero

Nel periodo compreso tra il 2021 e il 2023 l’aumento dei prezzi ha sostanzialmente coinvolto un po’ tutti i consumatori, anche se per quelli del mercato tutelato – sono grosso modo un terzo del totale – la variazione è risultata essere inferiore a quella registrata nel mercato libero. Per i primi l’incremento è stato pari al 34% per l’elettricità; mentre per i secondi è stato pari al 136,3%. Per quanto riguarda il gas tutelato, la Cgia di Mestre spiega che:

I dati non permettono di calcolare la variazione dei prezzi tra il 2021 e il 2023 in relazione alle due componenti mercato tutelato e mercato libero; i dati sull’ultimo anno (2023) consentono tuttavia una comparazione con il 2022 e anche qui mentre i prezzi del “tutelato” sono stati in diminuzione (-31%) per il mercato libero c’è stato ancora un aumento (+6,7%). Si fa altresì presente che da gennaio 2024 è terminato il servizio di tutela per il gas, secondo un progressivo piano di passaggio al mercato libero; mentre per luglio 2024 è prevista la fine graduale di quello tutelato per l’energia elettrica.

Bollette: i lavoratori autonomi hanno pagato di più

Il 70% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo: non ha dipendenti o collaboratori familiari. Facendo questa doverosa premessa, sono moltissimi gli artigiani, i piccoli commercianti che hanno pagato due volte l’impennata delle bollette di luce e gas. Costi che hanno dovuto sostenere come utenti domestici e come micro imprenditori per riscaldare ed illuminare le botteghe ed i negozi.

Nel corso degli ultimi anni il rischio povertà o esclusione sociale delle famiglie che sono presenti in Italia è diminuito, ma è bene ricordare che nel 2022 quanti potevano contare su un reddito principale da lavoro autonomo presentavano un rischio povertà pari al 19,9% del totale, contro il 17,% delle famiglie con un reddito principale da lavoro dipendente.

Il prezzo dell’elettricità in Italia tra i più alti d’Europa

Stando agli ultimi dati disponibili, il prezzo dell’elettricità in Italia – nel primo semestre 2023 – era pari a 378,1 MWh, il quarto più alto dell’area euro. Ci superano esclusivamente:

  • Germania con 412,5 euro per MWh;
  • Belgio con 435 euro per MWh;
  • Paesi Bassi con 475 euro.

Per quanto riguarda il gas, sempre nel I semestre 2023 il prezzo italiano era pari a 98,1 euro per MWh; un prezzo tra i più bassi dell’Eurozona. solo per fare dei confronti basti pensare che a cosa succede in:

  • Francia: 104,3 euro per MWh;
  • Spagna: 107,7 euro per MWh;
  • Germania: 123 euro per MWh.