Finanza e giovani: conoscono le “big three”, sanno valutare il costo di un mutuo ma non pianificano
Usano sempre di più le carte per pagare e partecipano (modestamente) ai mercati finanziari, di contro però non pianificano per il loro futuro. E ancora circa il 35% dei giovani italiani risponde correttamente alle domande sui principali concetti economici (inflazione, tasso di interesse e diversificazione del rischio).
Questi alcuni tratti dei giovani italiani di oggi che emergono dall‘indagine di Bankitalia sull’alfabetizzazione finanziaria e le competenze di finanza digitale dei giovani. Volta a valutare la comprensione dei concetti economico-finanziari di base e altre abilità influenti nei comportamenti finanziari delle persone tra i 18 e i 34 anni, il report evidenzia che i giovani mostrano attenzione per la sostenibilità delle spese correnti e il rispetto delle scadenze di pagamento. Tuttavia, presentano una bassa propensione a pianificare il futuro. Secondo la loro opinione, la sfida più urgente da affrontare è la protezione dell’ambiente.
Concetti economici: conoscono le “big three”, ma latitano nei termini più complessi
Alle domande sui principali concetti economici, come inflazione, tasso di interesse e diversificazione del rischio, risponde correttamente il 35% degli intervistati. La cultura finanziaria dei giovani è disomogenea lungo diverse dimensioni. Ci sono però dei termini che i giovani conoscono più di altri: come il “rischio-rendimento”, conosciuto dal 78,4% degli intervistati, ma anche la parola “mutui”, dal 70,8%.
In aggiunta, il 65,3% degli intervistati dimostra una comprensione dell’inflazione, mentre il 63,1% e il 59,9% comprendono rispettivamente la diversificazione del rischio e il tasso di interesse semplice. Questi temi, noti come le “big three” nella letteratura finanziaria, rappresentano importanti concetti che una significativa percentuale della popolazione coinvolta nell’indagine ha dimostrato di comprendere. Segno che le persone più giovani conoscono i termini più conosciuti. Ma ci sono anche delle evidenti lacune: alla voce “tasso di interesse composto”, solo il 30,1% riesce a dire cos’è.
Inoltre, si è notato un divario di genere, con le donne che mostrano una minore conoscenza finanziaria rispetto agli uomini, oltre a un divario di genere e territoriale (più elevata tra i residenti nelle regioni del Nord rispetto a quelli del Centro, Sud e Isole).Tra coloro che hanno scelto indirizzi scientifici o tecnici, si riscontra un livello più elevato di conoscenze finanziarie. Inoltre, a parità di altre condizioni, si osserva che le competenze finanziarie sono più elevate tra coloro che godono di una certa indipendenza economica.
Nonostante i giovani dimostrino attenzione alla sostenibilità delle spese correnti e al rispetto delle scadenze di pagamento, emerge una scarsa propensione alla pianificazione finanziaria a lungo termine. Un numero significativo di intervistati non considera necessario formulare piani per la vecchiaia, e il 43% non sarebbe disposto a investire in fondi pensione per timore di subire perdite.
Tanti pagamenti online ma poca pianificazione per il futuro
La diffusione di strumenti finanziari tradizionali tra i giovani è notevole, con la maggior parte di essi in possesso di conti correnti e carte di debito. prepagate; i giovani che detengono almeno una carta di debito, credito, o prepagata sono il 90%. Tuttavia, solo il 14% ha mai avuto esperienze di investimento in azioni o obbligazioni. Inoltre, si osserva un utilizzo relativamente diffuso della finanza digitale, con molte persone che effettuano pagamenti online e gestiscono i propri conti correnti attraverso piattaforme digitali.
La protezione dell’ambiente emerge come la priorità principale per i giovani nelle politiche economiche, con il 54% che considera questo tema come il più urgente. Nonostante circa il 40% dichiari di conoscere i criteri di sostenibilità Esg, solo una percentuale limitata di essi li considera effettivamente nelle proprie scelte di investimento.
Come si informano: in testa social e tv
I giovani mantengono la loro informativa principalmente attraverso i social media (34%), seguiti dalla televisione (32%) e da siti web/giornali dedicati (24%). Per migliorare le competenze finanziarie, scuole e università risultano essere i luoghi preferiti tra i giovani più giovani, mentre con l’aumentare dell’età, le banche e le istituzioni finanziarie guadagnano preferenza. Le applicazioni per dispositivi mobili sono considerate lo strumento preferito per l’apprendimento finanziario.
In conclusione, l’indagine mette in luce la necessità di programmi mirati di educazione finanziaria, considerando le differenze nelle conoscenze e nei comportamenti finanziari tra i giovani. Inoltre, la crescente adozione della finanza digitale sottolinea l’importanza di fornire strumenti e risorse digitali accessibili per garantire una comprensione finanziaria adeguata in un mondo sempre più digitalizzato.