Fisco: ecco le principali novità del 2023
Importanti novità in arrivo per il fisco nel 2023.
Al centro delle operazioni, effettuate dal nuovo esecutivo, ci sono principalmente le imprese: nella Legge di Bilancio, infatti, arrivano le tanto attese misure per contrastare il caro energia.
Previste anche una serie di proposte che hanno lo scopo di ridurre il più possibile gli oneri di adempimento a carico dei contribuenti.
L’esecutivo, inoltre, ha intenzione di risolvere l’annoso problema delle controversie tra l’Agenzia delle Entrate ed i vari contribuenti.
Ma cerchiamo di capire quali sono le novità più importanti previste nel 2023 per il fisco.
Fisco e gli errori contabili
Tra le novità che riguardano il fisco, sicuramente, c’è la possibilità di regolarizzare gli errori contabili.
Sarà data la possibilità di percorrere questa strada a quanti provvederanno a sottoporre il proprio bilancio ad una revisione legale dei conti.
Nel caso in cui i diretti interessati effettuassero questa operazione, non sarà più necessario presentare una dichiarazione integrativa per conferire una vera e propria valenza fiscale alla correzione.
In questo modo la base imponibile di Irap ed Ires si andrà ad avvicinare alle risultanze contabili.
Un capitolo molto importante del fisco è dedicato al regime di contabilità semplificata, la cui soglia di ingresso viene innalzata a 100.000 euro.
Questo significa che per le aziende fornitrici di servizi si passerà dagli attuali 400.000 euro a 500.000 euro, mentre per le restanti attività sarà spostato da 700.000 ad 800.000 euro.
Questa particolare novità coinvolge sia le persone fisiche che le Snc e le Sas e tutte le società di persone equiparabili.
Non ci sono conseguenze dirette per i professionisti e gli artisti, che rientrano già nella categoria dei soggetti semplificati.
Cosa cambia con gli ammortamenti
L’ammortamento è una delle novità del fisco 2023.
Dal prossimo anno ci saranno alcune novità per alcune categorie connesse al commercio, come, ad esempio, i supermercati.
Questi soggetti potranno beneficiare di un coefficiente di deducibilità degli ammortamenti dei fabbricati raddoppiato.
Il nuovo coefficiente viene applicato unicamente ai fabbricati necessari per svolgere la propria attività: per il periodo di imposta in corso e fino al 31 dicembre 2027 si passa dal 3% al 6% dei costi dei suddetti fabbricati.
Arrivano alcune novità anche per la rivalutazione di quote e terreni nel corso del 2023:
è prevista, in questo caso, un’imposta sostitutiva che passa dal 14% al 16%, con tempi più lunghi. Sarà possibile versare la suddetta imposta in un’unica soluzione o in più rate.
Fisco, cosa cambia per gli investimenti
Il fisco punta i riflettori direttamente sugli investimenti.
I contribuenti avranno la possibilità di affrancare delle quote detenute in fondi Oicr e nelle polizze sulla vita in scadenza, ad eccezione di quelle che sono destinate a scadere entro il 31 dicembre 2024.
In questo caso l’imposta sarà pari al 14%: non verrà applicata l’imposta di riferimento del momento al 26%.
Per poter beneficare di questa imposta sostitutiva è necessario esercitare l’opzione entro il 30 giugno 2023.
Arriva anche una netta e precisa presa di posizione sulla deducibilità delle spese relativa ad operazioni finanziarie effettuate attraverso dei professionisti o delle aziende che siano localizzati in paesi non cooperativi con il fisco italiano.
La loro deducibilità è limitata al loro valore normale: per poter accedere alla deducibilità, però, è necessario che queste operazioni rispondano ad un effettivo interesse economico e devono essere già state effettuate.
Per incentivare il rimpatrio degli utili esteri non distribuiti – soprattutto quelli contenuti in stati nella black list – verrà applicata un’imposta sostitutiva.
L’aliquota prevista è pari al 9% per le società di capitali ed i soggetti Ires, sale al 30% per i soggetti Irpef.
Trasferimenti beni e plusvalenze
Le società di capitali e di persone avranno la possibilità di cedere ai soci dei beni immobili non strumentali per destinazione e beni mobili registrati.
In questo caso è possibile versare un’imposta sostitutiva sulle plusvalenze pari all’8%, che sale al 10,5% per le società di comodo.
Le operazioni devono essere completate entro il 30 settembre 2023.
Tra le novità del fisco 2023 ci sono anche le plusvalenze di soggetti esteri derivanti dalla cessione di partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati, che saranno tassate direttamente in Italia. In questo provvedimento non sono compresi gli incassi derivanti da cessioni di titoli negoziati in mercati regolamentati.
Fino al 31 dicembre 2023 viene prorogato il credito d’imposta previsto per le spese di consulenza, che devono pagare le piccole e media imprese per le consulenze relative alla quotazione. Il tetto massimo sale da 200.000 euro a 500.000 euro. Il contributo sarà erogato in caso di ammissione alla quotazione.
Regime forfettario e flat tax incrementale
Sale da 65.000 euro ad 85.000 euro il regime forfettario per le i professionisti e le ditte individuali dotati di partita Iva. La tassazione è al 15%, che scende al 55 per le nuove attività.
Arriva anche la flat tax incrementale per il reddito 2023: vi potranno accedere i professionisti, gli artisti e le ditte individuali, che non siano inclusi nel regime forfettario.
La flat tax del 15% sarà applicata sulla base imponibile inferiore a 40.000 euro pari alla differenza tra reddito di impresa/di lavoro autonomo 2023 e reddito di impresa/di lavoro autonomo di importo superiore dichiarato nel 2020, 2021 e 2022 e quindi decurtata del 5%.
È previsto, inoltre, un credito di imposta per le imprese per il primo trimestre 2023 contro il caro energia.
Sarà erogato un bonus pari al 45% per le imprese energivore, mentre per le restanti sarà pari al 35%.
Il credito d’imposta deve essere utilizzato tramite modello F24 in compensazione, entro il 31 dicembre 2023.