Finanza Fonti rinnovabili: arrivano 76 miliardi da Intesa Sanpaolo

Fonti rinnovabili: arrivano 76 miliardi da Intesa Sanpaolo

20 Aprile 2023 16:10

Intesa SanPaolo: la mossa pro transizione energetica

Ben 76 miliardi di euro per favorire gli investimenti in fonti rinnovabili: è questo il plafond messo a disposizione da Intesa Sanpaolo all’interno di un nuovo programma per la transizione energetica.

L’iniziativa rientra nel più ampio piano da 410 miliardi a sostegno del Pnrr.

Con questa iniziativa Intesa Sanpaolo ha intenzione di favorire gli investimenti in fonti rinnovabili e dare un impulso ai processi di autonomia energetica delle imprese.

L’obiettivo è quello di aumentarne la competitività e generare nuovi benefici economici, ambientali e sociali per la collettività, in un’ottica di rinnovata collaborazione tra pubblico e privato.

Parte da questi presupposti Motore Italia Transizione Energetica, il nuovo programma targato Intesa Sanpaolo, attraverso il quale saranno avviate una serie di iniziative per incentivare gli investimenti in energia da fonti rinnovabili.

L’obiettivo, inoltre, è quello di lanciare una specifica progettualità legata alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Fonti rinnovabili, un plafond da 76 miliardi

Intesa Sanpaolo mette a disposizione un plafond da 76 miliardi di euro per promuovere gli investimenti in impianti che producano energia da fonti rinnovabili.

Il progetto si va ad inserire direttamente tra gli interventi attivati dal gruppo bancario a supporto della transizione energetica e ambientale, che è stata fissata direttamente nel Pnrr, per il quale Intesa Sanpaolo ha provveduto a stanziare complessivamente qualcosa come 410 miliardi di euro da oggi fino al 2026.

Questi fondi serviranno a supportare gli obiettivi delle Missioni del Piano. 120 miliardi di euro sono destinati alle piccole e medie imprese.

Ma cerchiamo di entrare nel dettaglio.

Il progetto messo in campo da Intesa Sanpaolo prevede un incentivo in termini di agevolazione sul tasso di interesse, nel momento in cui si procede con un investimento in energia rinnovabile.

Viene riconosciuta, inoltre, un ulteriore premialità nel caso in cui l’impresa dovesse decidere di destinare parte dell’energia prodotta e non autoconsumata alla Comunità energetica rinnovabile.

La filosofia, che sta alla base di questo progetto, è quella di andare a premiare le aziende che cercano di affrontare la transizione energetica in maniera virtuosa.

Le aziende hanno spazio per installare gli impianti di produzione di energia pulita?

A dare una risposta a questa domanda ci ha pensato uno studio condotto da Cerved, che ha stimato che la disponibilità di spazi sulle strutture private – nella maggior parte dei casi questi spazi si trovano sui tetti delle industrie presenti in Italia – è quantificabile in oltre 100.000 tetti, dove possono essere montati gli impianti fotovoltaici.

A questi si vanno ad aggiungere altri 1,2 milioni di ettari di superficie agricola non utilizzata.

L’importanza delle progettualità virtuosa

Investire nella produzione di energia da fonti rinnovabili è solo il primo passo.

Quello successivo è legato alla progettualità virtuosa di autoproduzione che fa riferimento alle Comunità Energetiche Rinnovabili, che sono dei gruppi di famiglie, imprese, enti del terzo settore, che scelgono di unirsi per auto produrre e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili, rendendo l’energia condivisibile a chilometro zero.

L’impresa che dovesse decidere di investire in una produzione green di energia posizionando pannelli fotovoltaici sui tetti dei propri capannoni – o l’azienda agricola che investe in parchi agrisolari – diventa produttrice di energia, con una serie di vantaggi diretti e indiretti a partire dal risparmio da autoconsumo per l’energia prodotta e consumata, ai ricavi da energia immessa in rete per la parte eccedente l’autoconsumo, fino ai ricavi dagli incentivi per la parte di energia condivisa che vengono riconosciuti e ripartiti tra tutti i membri della Comunità Energetica Rinnovabile.

Le piccole e medie imprese interessate potranno contare sulla partnership di Intesa Sanpaolo con primari player di mercato per gli aspetti tecnici e commerciali e sul supporto del Desk Energia del Gruppo in termini di consulenza ed advisory.

Oggi insieme ai nostri partner rinnoviamo il nostro patto con il mondo delle imprese in un ambito decisivo, la transizione energetica – spiega Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo -. La collaborazione tra soggetti di natura privata e soggetti pubblici che ha già dato buoni risultati durante la pandemia deve rinsaldarsi per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, importante opportunità per Pmi e famiglie in virtù di concreti benefici economici, sociali e ambientali per interi territori. Per questo intendiamo fornire alle nostre imprese, ai privati e agli operatori del Terzo Settore, in un’ottica più ampia possibile, gli strumenti più innovativi per far cogliere le opportunità derivanti dalla transizione energetica, rafforzando le iniziative già avviate nell’ambito del Pnrr, con la previsione di 410 miliardi di finanziamenti, di cui 76 dedicati alla transizione energetica, contribuendo così a generare una crescita sostenibile in linea con gli obiettivi del nostro Piano d’Impresa.