Finanza Gestione ottimale e controllo delle proprie finanze: ecco il benessere economico secondo gli italiani

Gestione ottimale e controllo delle proprie finanze: ecco il benessere economico secondo gli italiani

27 Ottobre 2022 11:01

Stare bene finanziariamente? Non significa avere molti soldi ma gestire bene le finanze personali. Questo quello che pensa un terzo degli italiani (29%) mentre per il 25% il benessere finanziario significa avere il controllo delle proprie finanze e conoscere il saldo del proprio conto in qualsiasi momento. Queste le percentuali che emergono da una ricerca di Revolut, app finanziaria che ha intervistato oltre 1.000 italiani sul tema dell’alfabetizzazione finanziaria e sull’approccio alla finanza personale, svolta nel mese di ottobre 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana, in collaborazione con la società di ricerche Dynata.

Benessere finanziario: cosa significa per gli italiani

Il benessere è diventato la parola d’ordine del nostro tempo, in molti ambiti della vita. E questo vale anche per il denaro. Solo il 13% pensa che benessere finanziario si traduca nell’avere molti soldi a disposizione, percentuale che nella Generazione Z scende ulteriormente al 4%, attestandosi a doppia cifra solo dai 45 anni in su. La Gen Z è anche la fascia di popolazione per cui il benessere finanziario coincide in modo più significativo rispetto alle altre con l’avere conoscenze che permettano di risparmiare o investire denaro per il futuro. La pensa cosí il 37% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni.

Dall’indagine di Revolut emerge che il 41% degli italiani afferma di saper gestire con sicurezza le proprie spese domestiche, ma ammette di dover migliorare nel gestire i budget e gli investimenti per affrontare al meglio la situazione attuale.  Così lo pensa il 37% delle donne rispetto al 45% degli uomini. Il 28% delle donne è anche molto preoccupato che le proprie finanze personali siano influenzate dall’inflazione, e non sa esattamente cosa fare in proposito, mentre la stessa percentuale scende al 21% tra gli uomini.

Solo l’8% degli italiani si sente sicuro in merito alle finanze personali e alla gestione del denaro in tempo di inflazione, affermando di avere una buona panoramica delle proprie finanze e di sapere come far crescere il proprio denaro anche in momenti di crisi. La fascia d’età più sicura di sé è quella compresa tra i 25 e i 34 anni (lo afferma il 14%) mentre quella che lo è di meno sono gli over 65 (lo afferma solo il 3%).

L’alfabetizzazione finanziaria migliora la vita

L’indagine di Revolut sottolinea l’importanza dell’educazione finanziaria che per l’87% degli intervistati potrebbe migliorare la loro vita. Per raggiungere tale scopo, esperti e consulenze private sembrano essere considerati strumenti efficaci per il 40% degli italiani, insieme alla lettura di articoli e libri sulla gestione del denaro. I software di pianificazione finanziaria o le app finanziarie sono considerati dei validi aiuti dal 23% degli intervistati, ma la percentuale sale al 28% tra i Millennial e persino al 34% nella Generazione Z.

Un buon modo per favorire l’alfabetizzazione finanziaria è insegnarla nelle scuole. È d’accordo il 71%, di cui oltre la metà (il 37% del campione) ritiene che i bambini dovrebbero imparare presto a gestire le proprie finanze per ridurre i divari sociali e di genere. Indagando il rapporto tra alfabetizzazione finanziaria e genere, oltre la metà degli italiani (53%) non crede esista un nesso tra i due. Un intervistato su 3, invece, pensa che ci siano delle ragioni per cui donne e uomini siano meno alfabetizzati in ambito finanziario. Il dato curioso è che le donne sono più critiche nei propri confronti, il 20% infatti crede di essere meno alfabetizzata in ambito finanziario rispetto agli uomini, a causa di variabili socioeconomiche e culturali. Solo il 16% degli uomini è d’accordo.

Tuttavia l’indagine rivela come al giorno d’oggi affrontare alcuni argomenti risulta difficile per molti italiani: parlare dei propri risparmi (26%), chiedere un aumento di stipendio (25%) o uno sconto in un negozio o per un servizio che si intende acquistare (22%).