Finanza Giovani e lavoro: alla ricerca di stabilità, benessere e indipendenza economica

Giovani e lavoro: alla ricerca di stabilità, benessere e indipendenza economica

22 Novembre 2024 09:48

Giovani e lavoro? Sono alla ricerca di stabilità, benessere e indipendenza economica.  Con la salute mentale e la rete di affetti più importanti dell’indipendenza economica: questa almeno l’opinione del 58% dei giovani professionisti, secondo un sondaggio condotto da TEHA Group, società controllata da The European House – Ambrosetti.

Dalla survey emerge grande attenzione quindi per la salute mentale, tanto che per il 36% è più importante dell’indipendenza economica e della soddisfazione professionale. Inoltre, il 99% degli intervistati ritiene che il riconoscimento del merito abbia un impatto “alto” o “molto alto” sul benessere individuale nel luogo di lavoro.

Le priorità dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro

In riferimento alle aspirazioni dei giovani professionisti, l’impiego stabile rimane di interesse: per il 66% del campione trovare un posto di lavoro in cui potersi esprimere e crescere è un obiettivo. Ma abbiamo detto come significativo è il dato però che pone la salute mentale e il benessere psicofisico tra le priorità dei giovani (con il 36% delle risposte), rispetto anche alla costruzione di una rete di affetti (22%), all’indipendenza economica (21%) e alla soddisfazione derivata dal lavoro (20%).

Quanto sono soddisfatti i giovani del loro lavoro

Per ciò che riguarda il grado di soddisfazione, il 55% delle giovani e dei giovani che hanno fatto il loro ingresso nel mondo del lavoro si ritiene “molto soddisfatto” del proprio lavoro,  mentre un quarto del campione esaminato addirittura “completamente soddisfatto”. Il 55% valuta che la propria retribuzione sia soddisfacente (tra “molto” e “completamente” tale) e il 93% afferma che quello salariale sia un parametro da “molto” a “estremamente importante” nella considerazione di un’offerta di lavoro.

I giovani inoltre guardano con serenità al proprio lavoro: il 79% del campione analizzato si dichiara “completamente” (24%) o “molto soddisfatto” (55%), il 17% sostiene di esserlo “moderatamente” e solo il 4% “poco” o “per niente”. Si presenta uno scenario simile quando si chiede del compenso: il 17% sostiene di essere “moderatamente” soddisfatto, ma ben il 45% si dichiara “molto” soddisfatto e il 10% persino “completamente”. Solo il 17% ritiene di non ricevere un compenso adeguato (13% “poco soddisfatto”, 4% “per niente soddisfatto”). Compenso che per il 57% degli intervistati è “molto importante” quando si valuta una posizione lavorativa.

Cosa desiderano i giovani professionisti per il futuro

Il dato più rilevante, però, è forse quello che riguarda il riconoscimento del merito: il 99% del campione reputa che questo abbia un “impatto alto” (16%) o “molto alto” (83%) sul proprio benessere lavorativo. A seguire il salario: 97% tra “impatto alto” (42%) e “molto alto” (55%), mentre per il 12% degli intervistati i benefit economici rivestono un interesse moderato, per il 53% “alto” e per il 34% “molto alto”.

E sulla flessibilità oraria, questa  ha un impatto maggiore (36% “alto”, 58% “molto alto”) dello smart-working, che comunque rimane un paramento importante: 42% “impatto alto”, 44% “molto alto”, anche se per il 14% del campione ha un impatto che va da “nullo” (4%) a “minimo” (3%) o “moderato” (7%).

Come gestire i conflitti sul posto di lavoro

Infine la survey rivela un altro tema centrale ossia quello della gestione dei conflitti. Supportare i team attraverso nuovi modelli di leadership basata sull’ascolto offrirà una risposta ai giovani professionisti che chiedono sostegno psicologico sul lavoro: il 69% del campione intervistato da TEHA giudica questo come un parametro dall’impatto “alto” (45%) o “molto alto” (24%), mentre per il restante 22% è un tema dall’impatto “moderato”, e solo per il 10% “minimo” (6%), o nullo (4%) per il benessere individuale nel luogo di lavoro.