Giovani e lavoro, le professioni sanitarie sono tra le preferite degli under 20 europei
Sempre più giovani europei sotto i 20 anni si stanno interessando alle professioni sanitarie, in particolare quelle in ambito medico-ospedaliero. Una tendenza che emerge dalla ricerca commissionata a Ipsos dalla Fondazione Clariane, con il supporto del network sanitario Korian in Italia, che ha esplorato l’attrattività delle professioni sanitarie tra i giovani di sette Paesi europei. Il settore sanitario si colloca al terzo posto tra le preferenze professionali dei giovani europei.
Tuttavia, per quanto riguarda le professioni sanitarie – che vanno oltre il solo medico e infermiere – c’è un notevole divario tra le aspirazioni dei giovani e la percezione delle stesse professioni, soprattutto riguardo a fattori chiave come il bilanciamento tra vita e lavoro, la flessibilità degli orari e il compenso.
L’indagine di Ipsos, condotta tramite questionario online tra ottobre e novembre 2023, ha coinvolto 2100 giovani di età compresa tra i 16 e i 20 anni: 300 giovani in 7 Paesi diversi – Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Spagna – che hanno detto la loro riguardo al mondo del lavoro e, nello specifico, a quello delle professioni sanitarie.
I settori preferiti: in testa il lusso, ma salgono le professioni sanitarie
Guardando i numeri, i settori più ambiti sono il lusso (51%) e l’educazione (47%), seguiti dalle professioni sanitarie (45%), quali psicologo, fisioterapista, dietista, logopedista e medico. Tuttavia, tra gli under 20 italiani, le preferenze differiscono, con il lusso al primo posto (62%), seguito dal settore delle telecomunicazioni (61%) e l’arte (49%). Le professioni sanitarie si collocano al di sotto della media europea (42%). La ricerca evidenzia che la maggioranza degli europei che desiderano intraprendere una carriera nel settore dell’assistenza in Europa sono donne (57%), provenienti in gran parte dalla cosiddetta middle class, con genitori mediamente istruiti e occupazioni stabili, rappresentando il 44% dei casi complessivi.
Per gli europei, i fattori che li spingono a considerare una carriera lavorativa sono diversi. L’opzione più votata è quella che riguarda il bilanciamento tra vita privata e lavoro (60%), con i giovani europei che attribuiscono grande importanza a mantenere un equilibrio sano tra la loro vita personale e professionale, poi il fascino della professione (56%) e l’atmosfera e relazioni sul luogo di lavoro (50%).
I giovani italiani invece confermano che bilanciamento e appeal sono molto importanti (rispettivamente per il 70% e il 69%), ma anche il salario è un fattore determinante (58%) e l’opportunità di avanzamento di carriera (54%).
Un lavoro utile ma stancante: i pro e contro delle professioni sanitarie
Gli italiani sono attratti dalle professioni infermieristiche e sociosanitarie per diversi motivi. In primo luogo, viene citata l’utilità del lavoro (82%), seguita dal senso di orgoglio e dalla riconoscenza sociale che queste professioni trasmettono (76%). Inoltre, un altro fattore importante è l’opportunità di lavorare in team (72%).
Di seguito, la lista sui motivi per cui i giovani italiani sceglierebbero un lavoro nel settore sanitario:
- È un lavoro utile, che porta molto agli altri e alla società nel suo insieme (82%).
- È una fonte di orgoglio, suscitando interesse e curiosità negli altri (76%).
- Lavorare come caregiver significa essere parte di una squadra, spesso in un ambiente positivo (72%).
- Gli studi per diventare caregiver/badante/operatore è accessibile alle persone con il mio livello di istruzione(72%).
- È un lavoro davvero interessante, con ampie possibilità di crescita personale (65%).
- Offre reali opportunità di carriera e sviluppo professionale (63%).
- È un lavoro che rispecchia i miei valori (55%).
- Coinvolge l’uso di strumenti innovativi, come l’intelligenza artificiale e gli strumenti digitali (54%).
- Offre un buon equilibrio tra lavoro e vita privata, con la possibilità di lavorare vicino a casa (50%).
- Le badanti sono remunerate in modo soddisfacente (46%).
- Consente di essere autonomi nel proprio lavoro e di prendere decisioni indipendenti (38%).
- Offre una reale flessibilità negli orari di lavoro (34%).
Ma i lavori sanitari non sono esenti da difetti: per i giovani europei, il problema principale è l’eccessivo carico di lavoro (39%), oltre all’orario lavorativo (34%) con difficoltà nel bilanciare la vita privata con il lavoro. Inoltre, il 33% dei giovani italiani segnala come ostacolo anche la durata degli studi necessari per accedere a determinate carriere.