Il Governo Meloni batte cassa e chiede più fondi all’Europa. Germania dice nein
Giorgia Meloni, il fondo di sovranità Ue e la Germania che dice no
Giorgia Meloni batte cassa e chiede più soldi all’Unione europea.
Il Governo, ad inizio della scorsa settimana, ha presentato una richiesta direttamente all’Ue, perché metta a disposizione un nuovo fondo di sovranità, in modo che siano disponibili risorse aggiuntive per promuovere gli investimenti e la competitività.
A questa proposta, però, si sarebbe già opposta la Germania.
Christian Lindner, ministro tedesco delle Finanze, ha affermato, molto duramente, che questo non è proprio il momento di chiedere dei nuovi fondi.
L’Italia chiede più fondi all’Europa
Roma chiede più soldi all’Unione europea.
Ma a voler essere sinceri questa richiesta è stata suggerita dalla Commissione europea, che nel 2022 aveva anticipato la possibilità di accedere a un nuovo e aggiuntivo fondo europeo, che avrebbe dovuto sostenere gli investimenti nella transizione energetica ed ecologica.
Ora come ora, invece, l’idea è tornata per iscritto all’interno del Piano industriale per green deal, che il nostro paese ha presentato nel corso del mese di febbraio a Ursula von der Leyen, presidente dell’Ue.
Perché questo piano risulta essere così importante?
Il suo obiettivo sarebbe quello di andare a rispondere alla concorrenza di Cina ed Usa.
Il piano, inoltre, avrebbe anche concretamente ridotto i vincoli antitrust – che nel corso della pandemia erano stati indeboliti – per incentivare l’uso gli aiuti di Stato nei paesi che fanno parte dell’Unione europea.
Proprio a fianco di questa misura – che tra l’altro risulta essere apprezzata principalmente dalla Germania, che ha investito la metà degli aiuti statali elargiti in tutta l’Ue proprio contro la crisi determinata dal Covid – Bruxelles aveva promesso di presentare un nuovo fondo di sovranità nell’ambito della revisione del quadro finanziario pluriennale, che, almeno sulla carta, dovrebbe avvenire prima dell’estate 2023.
Il fondo di sovranità europeo
Inutile negarlo, adesso siamo ad un passo dall’inizio dell’estate.
Del fondo di sovranità promesso ne se ne vede nemmeno l’ombra.
Raffaele Fitto, ministro degli Affari europei, martedì scorso ha provato a ricordarlo a Johannes Hahn, commissario europeo al Bilancio.
Fitto ha presentato un documento con una serie di richieste, tra le quali rientra – oltre ad una maggiore flessibilità nella gestione dei fondi legati al Pnrr – anche un aumento delle risorse del bilancio europeo per far fronte al rialzo dei tassi di interesse sui prestiti del Pnrr. E soprattutto per andare a favorire gli investimenti.
Da canto suo, la Commissione europea sembrerebbe ben disposta a creare questo fondo di sovranità. Ma in cambio vorrebbe ottenere più risorse, che dovrebbero arrivare attraverso tasse e dazi europei, senza necessariamente passare dai bilanci dei paesi membri.
Su questo punto, però, la destra europea ha espresso alcune perplessità.
Nel caso in cui mancassero le risorse, inutile negarlo, per creare il nuovo fondo di solidarietà europeo sarebbe necessario aumentare i contributi statali.
Ed è proprio su questo punto che è arrivato lo stop di Berlino.
Christian Lindner ha, infatti, spiegato che “in merito alla revisione del quadro finanziario pluriennale credo che vi sia la necessità di cambiare alcuni piani. la Commissione deve dare le giuste priorità. È un periodo in cui abbiamo discussioni difficili sui bilanci nazionali, anche in Germania, non è tempo di chiedere agli Stati nuovi fondi“.
Secondo Linder dovrebbero essere imposti obiettivi più ambiziosi e vincolanti per ridurre il deficit annuale ed il debito pubblico dei vari paesi dell’Unione europea.
Sicuramente al centro del dibattito tra le parti è la riforma del Patto di Stabilità, che è stata presentata ad aprile dalla Commissione europea e che adesso è oggetto di vari negoziati tra i paesi.