In pensione a 70 anni chi ne ha 30 oggi. I calcoli dell’Inps
Chi nel 2023 ha trent’anni dovrà aspettare di aver compiuto 70 anni per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Arrivano notizie poco confortanti per i giovani nati nel 1993: dovranno aspettare 40 anni per poter andare in quiescenza. Questi sono i risultati di una simulazione effettuata con il calcolatore Pensami – Pensione A Misura dell’Inps.
Lo strumento, un simulatore pensionistico a tutti gli effetti, risulta essere di particolare utilità per simulare quale possa essere il proprio destino previdenziale, tenendo conto delle nuove norme sulle pensioni introdotte dal legislatore. Ma cerchiamo di capire cosa è previsto per il futuro dei lavoratori.
In pensione a 70 anni
I lavoratori nati nel 1993 – e che quindi hanno compiuto 30 anni nel corso del 2023 – potranno accedere alla pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 70 anni. Ma come si è arrivati a questo risultato? In altre parole i diretti interessati dovranno lavorare altri quarant’anni prima di potersi godere il meritato riposo.
Il lavoratore per poter accedere alla pensione di vecchiaia – quella definita dalla Legge Fornero – deve essere in possesso di almeno tre requisiti:
- avere compiuto almeno 67 anni di età;
- salvo particolari eccezioni, aver maturato un minimo di 20 anni di contributi;
- percepire un assegno previdenziale che risulti essere pari ad almeno 1,5 volte quello sociale (per il 2023 l’importo è stato determinato in 503,27 euro).
Attraverso la Legge di Bilancio è stata eliminata la regola che impone che l’importo della pensione debba essere pari a 1,5 volte l’assegno sociale. Sono stati alzati, però, i requisiti della pensione anticipata, che prevede sempre vent’anni di contributi ma l’importo erogato deve essere pari a 3,3 volte l’assegno sociale. Basandosi sugli importi del 2023 si è quindi passati da 1.409 euro a circa 1.510 euro. Una situazione che rende difficile per i giovani con carriere troppo spesso discontinue e bassi salari, puntare alla pensione anticipata. L’unica alternativa è quella di anzianità.
Un esempio concreto
Partiamo da un esempio concreto, in modo da delineare la situazione in cui si trovano i trentenni di oggi. Prendiamo il caso di un lavoratore nato nel 1993 e che abbia iniziato a lavorare a 24 anni nel corso del mese di gennaio 2019. È laureato e ha trovato impiego nel settore privato.
Avrà la possibilità di accedere alla pensione anticipata nel momento in cui compie 66 anni ed 11 mesi. Deve aver maturato 20 anni di contributi effettivi e l’importo dell’assegno deve essere superiore a 3,3 volte quello sociale. Nel caso in cui lo stipendio fosse buono è possibile. L’unica alternativa che rimane è quella di far passare gli anni. Stando ai calcoli effettuati con il simulatore Inps, avrà la possibilità di ottenere la pensione di vecchiaia a 70 anni e 2 mesi di anzianità e 20 anni di contributi.
Come utilizzare il simulatore Inps
Tutti gli utenti hanno la possibilità di accedere al calcolatore Pensami direttamente dal sito internet dell’Inps. Lo strumento risulta essere di particolare utilità per sapere se si hanno raggiunto i requisiti per poter accedere alle nuove pensioni Anticipata flessibile e Opzione donna, che sono state introdotte attraverso la Legge di Bilancio 2023.
Lo strumento è molto completo, perché oltre alle novità ha a disposizione tutte le funzioni della vecchia versione, che tiene conto delle varie gestioni previdenziali di appartenenza del richiedente. Si passa quindi dalle casse professionali alla gestione separata per gli autonomi. Risulta, quindi, essere uno strumento prezioso per capire quando è possibile accedere alla pensione.