Il buy now, pay later sta diventando una moda. Ma è un bene?
Buy now, pay later inizia a diffondersi sempre di più in Italia. Sono molte le famiglie che comprano a rate, sfruttando l’occasione del momento che promette zero interessi, per comprare un bene. O anche per comprare dei servizi che in caso contrario non sarebbe riuscito a permettersi.
L’acquisto a rate, o quello che oggi come oggi è conosciuto come buy now, pay later, si sta diffondendo a macchia d’olio. Stando ad alcune stime della Banca d’Italia, nel 2025 questo sistema di pagamento rappresenterà, in Italia, il 5% delle transazioni che vengono effettuate online. E costituirà il 2% per quelle effettuate nei negozi fisici. Un aumento che deve essere analizzato nel dettaglio, per comprendere quali siano i rapporti dei consumatori con il denaro.
Buy now, pay later: un meccanismo cruciale
Gli esperti ritengono che il meccanismo del buy now, pay later – stiamo parlando dei pagamenti dilazionati soprattutto per gli acquisti effettuati online – possa diventare cruciale nel nostro paese. Si prevede che entro il 2026 possa arrivare a muovere qualcosa come tre miliardi di euro, registrando una crescita media pari al 27% ogni anno. Secondo lo studio The Secret weapon of Buy Now Pay Later redatto da Scalapay, in questo momento costituirebbero il 4% dei pagamenti online.
La crescita degli acquisti a rate segue di pari passo l’aumento delle vendite digitali. Secondo alcune stime citate all’interno dell’analisi, questo sistema di pagamento dovrebbe arrivare a muovere un turnover pari a 7.391 miliardi di dollari nel corso del 2025, anche se nelle vendite retail dovrebbe riuscire a mantenere una quota stabile pari al 26%. Attualmente, più di 4,95 miliardi di persone hanno accesso a Internet, pari a oltre il 62% della popolazione mondiale.
Ma quali sono le tipologie di acquisto effettuate con il sistema buy now, pay later? Gli utenti lo possono utilizzare nei seguenti settori:
- fashion;
- lusso;
- beauty;
- health & wellness;
- home & garden;
- sport;
- travel.
La fashion è un settore ad alto potenziale con un Average order value di 96 euro, il che significa che questa modalità di acquisto non è appannaggio solo dei grandi acquisti, ma è funzionale anche a togliersi anche piccoli piaceri. Diverso, ovviamente, il caso del lusso dove l’acquisto medio è più elevato, 477 euro come anche il tasso di penetrazione. Questo vuol dire che il Bnpl rappresenta un abilitatore degli acquisti di lusso, ha spiegato Lorenzo Saccardi, Sales Strategy and Operations Manager – Scalapay.
Simone Mancini, CEO di Scalapay, ha spiegato che anche il settore del travel ha raggiunto notevoli risultati. In un settore, come quello del turismo che nel suo complesso sta vivendo una forte digitalizzazione, il buy now, pay later ha dimostrato di essere un efficace strumento di conversione e di marketing.
L’inflazione non ferma la voglia di acquisti
L’inflazione non sembra aver intaccato la voglia di acquistare ratealmente. Mancini ha spiegato di non aver registrato alcun cambiamento dovuto al caro vita sul volume degli acquisti e su possibili aumenti di insolvenze. Mancini spiega di che non è stato registrato un calo sui rimborsi ed ha aggiunto che il numero di clienti che non restituisce tutto resta sotto l’1%.
Qualche timore, invece, viene alzato quando i ricorre al buy now, pay later anche per il trading. Intervistato dal sito Today, Andrea Unger spiega che chi si approccia agli investimenti, con il desiderio di far fruttare in maniera rapida il proprio capitale si avvicina al trading con il refrain che quell’oggetto lo voglio immediatamente.
L’approccio psicologico è lo stesso – spiega Unger – le persone sono mosse e invogliate dalle percentuali di guadagno promesse e non tengono nel giusto conto i rischi che inevitabilmente si possono correre. Il risultato è che spesso finiscono con l’essere ingannate e si ritrovano con in mano un pugno di mosche. Analogamente a chi si affida al pago dopo e poi fa fatica a onorare i propri impegni. Il 42% dei cittadini inglesi, secondo quanto risulta da un sondaggio commissionato dall’organizzazione Citizen Advice, si è gravemente indebitato dovendo poi ricorrere all’aiuto di amici o parenti o chiedendo anticipi di stipendio. Purtroppo si tratta di un fenomeno che anche in Italia va assumendo proporzioni simili, colpendolo soprattutto la fascia di età 18-34 anni, che risulta essere particolarmente vulnerabile.