Il nuovo reddito di cittadinanza: la Garanzia per l’inclusione
Il nuovo reddito di cittadinanza si chiamerà Garanzia per l’inclusione
Il reddito di cittadinanza cambia volto: non si chiamerà Mia, come era stato anticipato, ma diventerà: Garanzia per l’inclusione.
La misura rivista e corretta coinvolgerà almeno 709mila nuclei familiari, per una spesa che dovrebbe essere di poco superiore ai 5,3 miliardi di euro.
Alcune perplessità sul nuovo reddito di cittadinanza sono state espresse da Daniela Barbaresi, segretario confederale della Cgil, che punta il dito contro gli importi economici, i percorsi e la durata del trattamento della misura rivista e corretta, che non prenderebbe in considerazione le reali condizioni di povertà e di disagio dei vari nuclei familiari.
Reddito di cittadinanza, come cambia
Non si chiamerà Mia, come era stato annunciato.
Il nuovo reddito di cittadinanza è stato battezzato Garanzia per l’Inclusione e coinvolgerà direttamente qualcosa come 709mila nuclei familiari, con una spesa che dovrebbe superare i 5,3 miliardi di euro.
Il nuovo reddito di cittadinanza sarà affiancato a due nuovi interventi per le politiche attive al lavoro:
- la Prestazione di accompagnamento al lavoro;
- la Garanzia per l’attivazione lavorativa riconosciuta a diverse categorie di cittadini.
Il decreto di riforma del reddito di cittadinanza, al momento, è ancora una bozza, ma contiene alcune importanti misure, tra le quali anche un inasprimento delle sanzioni per quanti effettuano dichiarazioni false e truffe, con pene che possono arrivare fino a sei anni di carcere.
Sono previste, inoltre, novità per quanto riguarda il lavoro, come sgravi fiscali per le assunzioni stagionali ed un alleggerimento delle rigidità previste per le causali nei contratti a termine.
Dal 1° gennaio 2024, il Governo ha previsto di istituire la Garanzia per l’inclusione, che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza.
La nuova misura verrà riconosciuta ai nuclei familiari al cui interno sia presente almeno un soggetto con più di 60 anni, un disabile, un minore o una persona a cui sia stato riconosciuto l’assegno per l’invalidità civile.
Il contributo è pari a 500 euro al mese – per un totale di 6.000 euro l’anno – a cui si aggiungono 280 euro al mese come contributo per l’affitto.
La Garanzia per l’inclusione viene erogata per una durata massima di diciotto mesi e dopo uno stop di 30 giorni, potrà ripartire per altri dodici mesi.
Di seguito le nuove tabelle con tutti i tagli negli importi massimi mensili che entreranno prossimamente in vigore (escluso il contributo per l’affitto):
- famiglia con un adulto e un minore: da 600 a 575 euro (-4,2%);
- nucleo con due adulti e un minore di meno di 3 anni: da 800 a 775 euro (-3,1%);
- due adulti e due minori di cui almeno uno di meno di 3 anni: da 900 a 850 euro (-5,6%);
- famiglia con un adulto e due minori: da 700 a 650 euro (-7,1%);
- nucleo con due adulti e quattro minori di cui almeno uno di meno di 3 anni: da 1050 a 950 euro (-9,5%);
- famiglia con due adulti e tre minori di cui almeno uno di meno di 3 anni: da 1000 a 900 euro (-10%)
Per i beneficiari del reddito di cittadinanza, i quali alla scadenza dei sette mesi di sussidi previsti per il 2023, abbiano sottoscritto un patto di lavoro e siano inseriti in misure di politica attiva, arriva la prestazione di accompagnamento al lavoro.
Questa misura può essere richiesta dal 1° settembre 2023 e permette di ottenere 350 euro al mese.
Stando alle prime stime, si ritiene che per questo intervento siano interessati almeno 213mila persone, con una spesa complessiva pari a 276 milioni di euro.
Gli altri sussidi previsti
Il legislatore ha intenzione di favorire l’occupazione.
La bozza del decreto legge, infatti, prevede alcuni sgravi: nel momento in cui viene sottoscritto un contratto a tempo indeterminato, viene riconosciuto uno sgravio contributivo pari al 100% per due anni fino ad un massimo di 8.000 euro l’anno.
Nel caso in cui il contratto sia a termine o stagionale, lo sconto sui contributi sarà pari al 50% per un importo massimo pari a 4.000 euro l’anno.
Grazie a questi incentivi, la relazione tecnica prevede che possano essere assunti a tempo indeterminati 20.000 unità e 50.000 con contratti a termine o stagionali.
Il Governo, inoltre ha deciso di inasprire la lotta ai furbetti del reddito di cittadinanza, introducendo sanzioni penali.
Da uno a tre anni per quanti non hanno provveduto a comunicare all’Inps le variazioni del proprio reddito e patrimonio, anche se derivano da lavoro in nero.
Per quanti, invece, presentano documenti contraffatti o informazioni non veritiere per riuscire ad ottenere la garanzia per l’inclusione, sono previsti da due a sei anni di reclusione.
Nel caso di presentazione di documenti contraffatti o informazioni non veritiere per ottenere la nuova Garanzia per l’Inclusione gli anni di reclusione sono previsti da due a sei.