Il popolo della partita Iva preferisce il regime forfettario
Complessivamente ammontano a 3,8 milioni le persone fisiche che sono titolari di partita Iva e che, per il 2022, hanno presentato le dichiarazione relative alle imposte dirette, sia IRPEF sia quelle connesse ai regimi sostitutivi. Stiamo parlando di una crescita pari all’1,5% rispetto al 2021. Quasi la metà dei titolari di partita Iva ha aderito a un regime fiscale agevolato. Questi sono i numeri resi noti in questi giorni dal Dipartimento Finanze del MEF, che ha inoltre messo in evidenza che tra i soggetti che hanno optato per il regimi fiscali agevolati, la quasi totalità ha preferito il regime forfettario. Stiamo parlando di 1,8 milioni di contribuenti (in aumento del 4,4% rispetto al 2021).
Ma entriamo nel dettaglio e analizziamo i dati forniti dal Ministero.
Partite Iva, quasi la metà sono nel regime forfettario
Stando ai dati resi noti dal Dipartimento Finanze del Mef, nel 2022 i contribuenti titolari di partita Iva che hanno presentato la dichiarazione ai fini delle imposte dirette (sia per l’IRPEF che per i vari regimi sostitutivi) sono pari a circa 3,8 milioni, che corrispondono a un +1,5% rispetto al 2021. Tra i soggetti titolari di partita Iva sono presenti:
- imprenditori, che costituiscono il 30,4%;
- lavoratori autonomi: 14,3%;
- agricoltori: 6%;
- contribuenti in regimi fiscali agevolati: 49,2%.
Nella maggior parte dei casi i contribuenti che hanno optato per i regimi fiscali agevolati hanno scelto il regime forfettario (ricordiamo che è possibile scegliere anche il regime fiscale di vantaggio). Numericamente parlando, i contribuenti che appartengono a questo segmento sono complessivamente 1,8 milioni, in crescita del 4,4% rispetto al 2021.
La dichiarazione dei redditi dei titolari di partita Iva
Nell’analisi dei redditi dichiarati dai titolari di partita Iva è necessario tenere conto delle strutture produttive contenute. I soggetti che hanno aderito ai regimi fiscali agevolati hanno dichiarato il 29,2% dei redditi. Gli imprenditori – che costituiscono il 30,4% delle persone in possesso di una partita Iva – hanno dichiarato il 35,5% dei redditi. I lavoratori autonomi – che rappresentano il 14,3% dei soggetti titolare del codice a undici cifre – dichiarano il 34,9% dei redditi.
Basandosi sulla classificazione dei contribuenti in base al reddito prevalente, l’85,2% dei contribuenti IRPEF – sono complessivamente 42 milioni di soggetti – maturano prevalentemente un reddito da lavoro dipendente o pensione. Solo e soltanto il 6,5% è in possesso di un reddito prevalente che deriva dall’esercizio di attività d’impresa o di lavoro autonomo. Tra i quali rientra anche quello in regime forfettario o di vantaggio.
Sempre nel 2022, il numero dei contribuenti che è interessato dagli ISA risulta essere pari a 2.732.989 soggetti: numero in aumento del 13% rispetto al 2021. Complessivamente la platea risulta essere composta:
- per il 53% da persone fisiche;
- per il 18% da società di persone;
- per il 29% da società di capitali ed enti non commerciali.
Nel 2022 è stato registrato un aumento del 3,19% nei ricavi e nei compensi che sono stati dichiarati mediamente. Se si va ad analizzare unicamente quanto succede nel settore dei servizi, questo incremento sale all’8,05%. Aumentato del 2,01% il valore medio rispetto al precedente periodo d’imposta. Il reddito medio da impresa o da lavoro autonomo è salito dell’1,25%.
Per tutti i contribuenti che raggiungono un ISA pari almeno a 8, su una scala da 1 a 10, è previsto un regime premiale crescente – segnala il Dipartimento finanze -. Nel 2022 il numero di contribuenti con un ISA almeno pari a 8 rappresenta il 44,1% del totale, in leggero calo rispetto al 44,6% del 2021.