Imu, ecco come versare la prima rata di giugno
Imu: prima rata in arrivo, cosa c’è da sapere
Tra pochi giorni scade il termine entro il quale i contribuenti devono provvedere a saldare la prima rata dell’Imu.
Come funziona il pagamento nel 2023? A cosa devono stare attenti i contribuenti per non commettere degli errori?
Rispetto allo scorso anno, sono rimasti invariati i parametri per effettuare il pagamento della prima rata Imu.
Cerchiamo, quindi, di capire come effettuare il versamento correttamente e chi deve realmente passare alla cassa per effettuare il pagamento.
Imu, la scadenza di giugno
Sicuramente una delle scadenze più importanti del mese di giugno è quella relativa al pagamento della prima rata Imu.
La deadline è fissata per il 16 giugno 2023, mentre entro il 18 dicembre 2023 è necessario saldare la seconda rata (la scadenza, in realtà, sarebbe al 16 dicembre, ma capitando di sabato, viene posticipata al lunedì).
Complessivamente, il versamento del primo acconto Imu porterà alle varie casse comunali una cifra complessiva pari a 10 miliardi e mezzo di euro, che risulta essere inferiore di 450 milioni rispetto allo scorso anno.
Le zone alluvionate di Emilia-Romagna, Toscana e Marche, infatti, sono esentate dal pagamento della rata Imu.
I diretti interessati, in questo caso, dovranno regolarizzare la propria posizione entro il 20 novembre 2023, salvo proroghe dell’ultimo momento.
Nel 2023 l’imposta municipale sugli immobili seguirà le stesse regole del 2022.
È possibile accedere ad uno sconto del 50% per gli immobili che non sono dichiarati agibili.
La prima casa continua a rimanere esentata, sempre che non appartenga ad una categoria catastale che la classifichi come immobile di pregio.
In altre parole l’Imu dovrà essere versata sugli immobili dati in affitto, su quelli sfitti e sulle seconde case.
Dovranno provvedere al versamento anche le società che siano proprietarie di un immobile, indipendentemente dalla categoria.
Possono accedere a una riduzione del 25% dell’imposta i proprietari di un immobile che sia stato affittato con il cosiddetto canone concordato.
Le singole amministrazioni comunali avranno la possibilità di decidere se evitare di far pagare questa tassa anche agli anziani o ai disabili che abbiano spostato la propria residenza all’interno di una struttura, nella quale siano stati ricoverati in maniera permanente. In questo caso, però, l’immobile deve essere sfitto.
Come si deve pagare
La quota di giugno dell’Imu deve essere pagata tramite Modello F24, nel quale dovranno essere riportati correttamente i codici dei comuni.
Dovrà essere inserito l’importo arrotondato per eccesso o difetto, ma non con i decimali.
Ad esempio 100,49 euro diventano 100 euro, mentre 100,51 euro diventano 101 euro.
Nel caso in cui ci dovessero essere variazioni rispetto allo scorso anno, ogni singolo ente locale dovrà provvedere a comunicarlo entro e non oltre il 14 ottobre 2023 al Mef per la pubblicazione, che verrà effettuata nel corso delle due settimane successive.
Ad oggi, ad esempio, non sono ancora state presentate le delibere con le aliquote Imu di diversi Comuni – tra i quali ci sono anche Milano, Bologna, Roma e Napoli.
In altri Comuni le delibere sono già state presentate e le aliquote sono rimaste invariate.
Nel caso in cui le aliquote dovessero essere state cambiate, con il saldo di dicembre sarà necessario effettuare il conguaglio.
In questi mesi il costo della vita è aumentato a causa dell’inflazione e del caro bollette.
Questo potrebbe portare alcune amministrazioni comunali ad alzare la pressione fiscale sugli immobili.
Tra queste c’è Ravenna, che ha previsto uno scostamento all’1,06% su capannoni e terreni agricoli.
Comunque vada per capire quale possa essere l’andamento generale, è necessario attendere l’autunno, anche se la sensazione, in questo momento, è che possano arrivare aumenti anche laddove le cifre sono rimaste sotto i massimi.