Novità Imu e Tari. A chi spettano le agevolazioni
Il decreto Milleproroghe ha rivoluzionato le scadenze previste per la dichiarazione Imu e per quella Tari relative all’anno di imposta 2021.
I contribuenti, adesso come adesso, hanno sei mesi in più per presentare i dati aggiornati relativi agli immobili di proprietà.
Quando viene posta la nuova scadenza?
La dichiarazione Imu 2021, che dopo una serie di proroghe doveva essere presentata entro il 31 dicembre 2022, adesso può essere fatta entro il 30 giugno 2023.
Attenzione, però, che entro la metà del prossimo anno dovrà essere presentata anche la dichiarazione Imu 2022: quindi il 30 giugno 2023 vedrà allinearsi la scadenza per due annualità diverse. Salvo ripensamenti dell’ultimo momento.
Queste date non vanno ad intaccare in nessun modo quelle dei versamenti Imu, per i quali l’ultimo giorno utile è rimasto il 16 dicembre 2022, quando alla cassa sono passati qualcosa come 26 milioni di italiani.
Imu, le agevolazioni previste per il 2023
Dal 1° gennaio 2023, l’Accademia dei Lincei non sarà più tenuta a versare l’Imu.
L’esonero coinvolge anche gli immobili che non utilizzati a fini strettamente istituzionali.
Questa novità è contenuta all’interno di un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera.
Le agevolazioni Imu, però, non finiscono qui.
L’Imu non deve essere pagata nemmeno dai coniugi proprietari di due appartamenti e che abbiano posto la residenza in due immobili diversi, che utilizzano come prima casa.
Identica agevolazione coinvolge i proprietari degli immobili del settore alberghiero, turistico e dello spettacolo, purché risultino essere anche i gestori diretti delle loro proprietà.
Non dovranno pagare l’Imu nemmeno quanti stiano svolgendo delle attività lavorative con partita Iva e che abbiano ricevuto dei contributi a fondo perduto.
Non dovranno pagare l’Imu, infine, nemmeno le imprese che possiedono dei fabbricati destinati al mercato immobiliare.
Doppia dichiarazione giugno 2023
I contribuenti dovranno porre una particolare attenzione alla dichiarazione Imu da presentare nel corso del mese di giugno 2023.
Entro quella data deve essere presentata quella relativa all’anno di imposta 2021 – che in precedenza doveva essere presentata entro il 31 dicembre 2022 – e dovranno inoltrare anche la dichiarazione per l’anno 2022.
Questo significa, in estrema sintesi, che i contribuenti si troveranno davanti ad un doppio onere.
A loro volta, i Comuni, saranno tenuti a gestire gli eventuali accertamenti di due diverse annualità.
Rinvio di altri sei mesi anche per la dichiarazione Tari relativa all’anno di imposta 2021: anche in questo caso la scadenza slitta al 30 giugno 2023.
Il termine ultimo per la sua presentazione era già stato spostato dal termine originale al 31 dicembre 2022.