In quale supermercato conviene fare la spesa? La classifica di Altroconsumo
L’inflazione non morde più come gli anni passati, ma l’aumento dei prezzi continua a pesare sulle famiglie italiane che sono sempre più attente alla componente risparmio. E in tema di spesa, gli italiani sono alle ricerca dei supermercati nei quali è possibile risparmiare. Ma in che direzione guardare? A dare una risposta a queste domande ci ha pensato Altroconsumo, che ha visitato 1.140 punti vendita tra supermercati, ipermercati e discount in 65 città differenti. Per arrivare alle proprie conclusioni, l’associazione ha preso in considerazione qualcosa come 1,4 milioni di prezzi. A risultare più economici, tra i supermercati e gli ipermercati, sono:
- Famila Superstore;
- Bennet;
- Carrefour.
Tra i discount troviamo:
- In’s;
- Lidl.
Ma vediamo quali altri dati emergono da questa analisi dei supermercati ed ipermercati.
Analisi supermercati, come si muovono i prezzi
Dall’analisi dei prezzi effettuata nei supermercati e nei discount emerge che, se è vero che nel 2023 l’inflazione galoppava ed eravamo di fronte a degli aumenti di prezzo che potevano arrivare al 18%, quest’anno si registra un leggero rallentamento. Rispetto ad alcuni anni fa si spende molto di più, ma facendo un confronto con il 2023 i prezzi nelle singole insegne sono saliti non più del 3,3%. In alcune città si sono addirittura ridotti.
In tutte le catene visitate da Altroconsumo i prezzi sono aumentati dell’1,2% – nel 2023 la media era del 12,6% -: i supermercati sono quelli nei quali gli aumenti sono stati maggiori (+1,7%), seguono gli iper (+1,6%) e i discount (+0,25%). questi ultimi, in alcuni casi, hanno addirittura abbassato i prezzi.
Nel 2023 erano stati proprio i discount a registrare il picco maggiore: +15%.
Quali sono le regioni meno care
Altro dato preso in considerazione è la spesa annua effettuata per regione, considerando la spesa media delle famiglie italiane al supermercato (Istat 2023) e i prezzi rilevati in tutti i punti vendita visitati. Le Regione del Nord, considerate le più ricche, sono quelle nelle quali la spesa costa di meno. Nelle aree del Centro-Sud – soprattutto nelle aree più povere – la spesa al supermercato pesa parecchio di più sul bilancio famigliare.
La regione più economica è il Trentino-Alto Adige, seguita da:
- Friuli-Venezia Giulia;
- Veneto;
- Lombardia;
- Calabria;
- Toscana.
In questi casi la spesa media oscilla, a famiglia, tra 6.600 e 6.900 euro.
Le Regioni più care, invece, dove le famiglie arrivano a spendere tra 7.100 e 7.700 euro sono la Valle d’Aosta, dove si spende il 16% in più rispetto alla regione più economica. Seguono:
- Lazio: +10%;
- Umbria e Marche: +9%;
- Emilia Romagna: +8%.
La spesa pesa sul reddito familiare per un 12-14% nelle regione con il reddito familiare più alto, che oscilla tra 50.000 e 58.000 euro. Stiamo parlando di: Trentino-Alto Adige, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Lazio. Il peso più alto – compreso tra ill 16% ed il 17% – si registra nelle regioni dove il reddito è compreso tra 40.000 e 43.000 euro: Calabria, Molise, Basilicata, Sardegna e Sicilia. In altre parole in Trentino, Veneto, Lombardia e Toscana dove il reddito è più alto, sono anche tra le regioni con maggiore convenienza nei supermercati.
Quali sono le città nelle quali si può risparmiare
A livello regionale e nelle singole città emergono le differenze tra Nord e Centro-Sud: la possibilità di risparmiare è maggiore nelle località del Nord, dove ci possono essere delle forti differenze sotto il profilo dei prezzi tra i punti di vendita visita. Le prime dieci città per i risparmi possibili, eccetto Roma e Firenze, sono tutte settentrionali.
Nella più conveniente da questo punto di vista, anche quest’anno Cremona, avremmo risparmiato il 25% nel negozio meno caro visitato rispetto a quello più caro – si legge nell’analisi Altroconsumo -: secondo le nostre stime, sono 2mila euro all’anno in meno per una famiglia che in media spende 7mila euro al super (Istat, 2023). Seguono, ma a grande distanza, Como, Roma, Verona e Milano con un risparmio intorno ai 1.300 euro annui (del 17-18%).
Reggio Calabria e Catanzaro sono le città con i risparmi più bassi (0,2% e 0,9%, meno di 100 euro). Tra le peggiori troviamo Teramo, Napoli e Savona, con un risparmio possibile – tra il punto vendita più caro e quello meno caro visitato – inferiore al 3%, circa 200 euro.