Inflazione Italia: Bolzano città più cara. La classifica
L’inflazione continua a mordere portando il caro vita a livelli record. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istat, nel 2022 i prezzi al consumo registrano una crescita in media d’anno dell’8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu +9,2%), principalmente a causa dall’andamento dei prezzi degli Energetici.
Da qui l’’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica di tutte le città e delle regioni più care d’Italia del 2022, in termini di aumento del costo della vita, basandosi sull’inflazione media del 2022, non su quella tendenziale.
Inflazione: le città più care
Bolzano si piazza direttamente in testa alle città che nel 2022 registrano i maggiori rincari, con un’inflazione media pari a +9,7% il che comporta per una famiglia una spesa aggiuntiva, rispetto al 2021, pari a 2.578 euro.
Dietro troviamo Trento, dove il rialzo dei prezzi del 9,3%, ha determinato un incremento di spesa annuo pari a 2434 euro per una famiglia media.
Terzo posto Bologna, dove il +9% ha generato nel 2022 una spesa supplementare pari in media a 2245 euro a famiglia.
Scorrendo la classifica troviamo al quarto posto Forlì e Cesena (+9,2%, +2223 euro), a seguire Milano (+8,1%, +2199 euro), Piacenza (+9,1%, 2199 euro).
Lo studio di UNC rivela inoltre che Catania è la città con l’inflazione media più alta d’Italia, +10,3% e al primo posto tra le città del Mezzogiorno in termini di spesa, +2045 euro rispetto al 2021 (12° posto in Italia).
Per il solo Sud, ossia senza le Isole, vince (perde in questo senso) Pescara con un costo addizionale di 1789 euro in più rispetto al 2021 (+8,8%).
Le regioni più care
Guardando alle regioni più “costose” del 2022.
Con un’inflazione media pari al 9,4%, il Trentino registra un aggravio medio rispetto al 2021 pari a 2443 euro a famiglia, importo che decolla a 2541 euro per la Provincia autonoma di Bolzano (+9,7%) e scende a 2398 euro per la Provincia autonoma di Trento (+9,3%).
Medaglia d’argento per la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,8% implica un’impennata del costo della vita pari a 2027 euro a famiglia.
Al 3° posto l’Emilia Romagna, +8,4%, con un rincaro di 1998 euro.
La regione più conveniente è il Molise, +7,5%, pari a 1373 euro. Al 2° posto la Basilicata (+7,1%, +1375 euro). In terza posizione la Puglia (+8,7%, +1408 euro).