Finanza Inflazione ostacola risparmi: GenZ fatica (più di altri) a mettere da parte

Inflazione ostacola risparmi: GenZ fatica (più di altri) a mettere da parte

2 Dicembre 2024 11:59

L’inflazione continua a mordere e secondo le stime preliminari dell’Istat a novembre è aumentata dell’1,4% mentre i prezzi del “carrello della spesa” arrivano a segnare +2,6%.

Proprio l’aumento dei prezzi è il primo fattore a ostacolare il risparmio individuale secondo un sondaggio condotto da Gimme5. Così, nonostante la stragrande maggioranza del campione intervistato consideri il risparmio fondamentale, solo il 54% dichiara di riuscire effettivamente a risparmiare con costanza.

Lavoro precario e salari bassi: il mondo del lavoro per i giovani italiani

Il quadro è particolarmente negativo per le giovani generazioni, Millenial e GenZ che si trovano oggi a fare i conti con un mercato del lavoro complesso, caratterizzato da contratti precari e di breve durata, compensi bassi e scarse opportunità di crescita professionale. Il tutto si traduce in una forte instabilità economica e nella difficoltà non solo di far fronte alle spese quotidiane, ma anche, di conseguenza, di risparmiare e investire per costruire un futuro sicuro per sé e per la propria famiglia.

L’indagine di Gimme5 sottolinea, difatti, come l’Italia si trovi al terzo posto in Europa per tasso di disoccupazione giovanile, che nel nostro Paese supera il 18%, contro una media europea di ben quattro punti percentuali inferiore. Ma l’occupazione giovanile in Italia non è solo nettamente più bassa rispetto agli altri Paesi europei, ma è anche più precaria. Dati alla mano, nel 2023 i contratti a tempo determinato hanno interessato il 16,1% del totale dei dipendenti italiani, quasi 3 milioni di lavoratori. Poco lavoro e quando c’è è anche precario e mal pagato visto che, anche dal punto di vista delle retribuzioni, la situazione non è più rassicurante: in termini di reddito lordo pro capite, la media europea si aggira intorno ai 40.000 euro annui, contro i 33.000 euro di quella italiana. Nell’ultimo decennio, mentre l’Europa ha assistito a un incremento della retribuzione media annua, l’Italia ha visto a una riduzione del dato del 4,5%.

Gimme5: il 50,8% non riesce a risparmiare

I salari bassi insieme all’inflazione record ha causato un crollo del 6,4% del potere d’acquisto dei giovani italiani. Secondo un sondaggio anonimo condotto su un campione rappresentativo di clienti di Gimme5 è proprio l’aumento dei prezzi il primo fattore a ostacolare il risparmio individuale (50,8%), seguito dalle emergenze finanziarie impreviste (34,1%), dall’assenza di disponibilità economiche (31,4%), dal mancato controllo delle spese (21,3%) e, infine, dagli acquisti d’impulso (16,3%).

Secondo la survey, nonostante la stragrande maggioranza degli intervistati (79%) consideri il risparmio fondamentale, solo il 54% del campione riesce effettivamente a risparmiare con costanza. A fare più fatica sono i GenZ (42%) e le donne (32%), che emergono come le più penalizzate da divario retributivo di genere e discontinuità lavorativa. Il 46% del campione invece risparmia solo saltuariamente, il 26% se necessario e infine un 20% risparmia raramente o mai.