Finanza Investimenti, solo 1 donna su 10 investe sui mercati finanziari, preferiti i titoli bancari

Investimenti, solo 1 donna su 10 investe sui mercati finanziari, preferiti i titoli bancari

7 Marzo 2025 16:14

Quasi una donna su dieci investe nei mercati finanziari, una percentuale inferiore rispetto ad altri Paesi europei come la Romania (21%), il Portogallo (16%) e la Polonia (15%). Sono dati della società fintech globale XTB, che afferma come la percentuale di investitrici in Italia è pari al 9%, così come la
quota di donne fra i nuovi clienti della piattaforma.

“Il crescente coinvolgimento delle donne nel mondo degli investimenti è un segnale positivo verso l’emancipazione economica femminile. Tuttavia, in Italia, la percentuale di investitrici è ancora inferiore rispetto ad altri Paesi europei, evidenziando la necessità di intensificare gli sforzi per promuovere l’educazione finanziaria tra le donne”, ha dichiarato Gaia Zerbola, Marketing & Partnerships Manager di XTB.

L’investitrice media? 41 anni e interessata al mercato azionario

Secondo i dati di XTB, l’età media delle donne italiane attive nei mercati finanziari è di 41 anni, contro i 36 anni degli uomini, e sono soprattutto interessate agli strumenti più tradizionali: nel 2024, il 6% dei loro portafogli è stato destinato alle azioni, principalmente quelle più sicure e con entrate sicure nel tempo, mentre il 4% agli Etf, fondi che replicano fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime.

A differenza di quanto accade in altri Paesi, dove le investitrici mostrano un maggiore interesse per aziende tecnologiche e legate all’intelligenza artificiale, in Italia si registra comunque una crescente apertura verso gli Etf. Anche nelle modalità di investimento emergono differenze di approccio: il 52% delle transazioni effettuate dalle donne italiane avviene tramite desktop, mentre il 48% viene gestito da dispositivi mobili, a conferma di un atteggiamento più prudente e tradizionalista.

“A livello globale, stiamo assistendo a una democratizzazione degli investimenti, dove non è più necessario disporre di capitali ingenti per partecipare. Con una maggiore accessibilità alla formazione e alle risorse, le donne investitrici potranno diventare una componente fondamentale di questo panorama in evoluzione, contribuendo a creare un ambiente finanziario più inclusivo e paritario”, conclude Zerbola.

Gli obiettivi finanziari di uomini e donne

In Italia, gli investimenti nei mercati finanziari sono prevalentemente appannaggio degli uomini, con le donne italiane poco inclini quindi a investire. Anche l’ultima indagine condotta da YouGov dimostra questa disparità; se gli obiettivi finanziari per il 2025 sono simili tra uomini e donne, con una forte attenzione alla gestione delle spese, alla pianificazione e a un risparmio più costante, il divario di genere emerge nella propensione all’investimento: solo il 15% delle donne italiane lo considera una priorità, un dato in linea con la media femminile degli altri Paesi ma significativamente inferiore rispetto al 21% degli uomini italiani. Questi ultimi vedono gli investimenti non solo come una forma di protezione del capitale, ma anche come un’opportunità di crescita, probabilmente grazie a un diverso approccio al rischio.

Tra i fattori che influenzano questo atteggiamento verso gli investimenti spicca l’insicurezza delle donne italiane nella gestione delle proprie finanze. Solo il 43% si dichiara sicuro di saper amministrare il proprio denaro in modo efficace, un dato nettamente inferiore alla media complessiva (62%) e il più basso tra i Paesi analizzati.

Cosa spinge ad investire

L’osservatorio Finanza Digitale di BG Saxo ha individuato 11 motivazioni principali che spingono gli investitori a operare nei mercati finanziari. La più diffusa è l’incremento del patrimonio (61%), seguita dalla necessità di proteggersi dall’inflazione (41,1%), dalla creazione di un fondo di sicurezza per imprevisti (36,5%) e dall’accumulo di risparmi per i figli (22%).

“Emerge una chiara volontà delle persone di prendere in mano il proprio futuro finanziario e imparare a utilizzare al meglio le possibilità offerte dai mercati. Allo stesso tempo permangono alcune abitudini dure da abbandonare, come concentrare gli investimenti nel proprio paese d’origine, tratto che contraddistingue non solo gli italiani ma che è considerato uno dei principali bias di chi investe – dichiara Gian Paolo Bazzani, ceo di BG SAXO che aggiunge – I risultati dell’osservatorio confermano quanto sia fondamentale fornire agli investitori strumenti per operare sui mercati con trasparenza e sempre maggiore consapevolezza, supportandoli nel raggiungere così i propri obiettivi”.